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Roma

"SOTTO CASA", ATTENDENDO IL MESSIA

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Tempo di lettura < 1 minutoI saggi di Napolitano salutano la scena dopo aver sfornato un sufflè che non ha nuovi ingredienti ma che comunque mette a fuoco ancor più slogan quali, “necessario cambiare la legge elettorale”

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Angelo Parca

Tra le note di Max Gazzè, colonna sonora adatta per i tempi che corrono, i saggi di Napolitano salutano la scena dopo aver sfornato un sufflè che non ha nuovi ingredienti ma che comunque mette a fuoco ancor più slogan quali, “necessario cambiare la legge elettorale”, ma come? I dotti hanno un ventaglio di proposte pronte per il nuovo Governo: “il proporzionale su base nazionale proprio del sistema tedesco; il proporzionale di collegio con perdita dei resti, proprio del sistema spagnolo; il sistema misto, in parte preponderante maggioritario e in parte minore proporzionale, come la cosiddetta Legge Mattarella, per la quale si suggerisce comunque, in caso di accettazione del modello, l'abolizione dello scorporo”.

La palla adesso passa alla politica con un presidente del Colle che arrivato al 12 aprile ricorda che il suo mandato sta tramontando e che tutto quello che poteva fare lo ha fatto, anche i saggi hanno generato dei punti che francamente potrebbero essere condivisi soltanto se ad approvarli non fossero tre apparentemente distinte forze politiche. La legge sul finanziamento ai partiti secondo i Napolitano boys sarebbe troppo generica: ma va? La prima strofa del Gazzè fa per noi: “Apra la sua porta, faccia presto…non importa, cosa crede lei di questo Movimento ma l’avverto che al suo posto non ci penserei due volte dato l’imminente arrivo di Gesù, perché poi non torna più!”

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