Sostegni bis: risorse a Centri per l’impiego e Patronati. Arenare (SINLAI): ”Un’altra beffa ai danni del popolo Italiano”

Il Decreto Sostegni bis contiene un pacchetto di misure e disposizioni in materia di lavoro e politiche sociali. In particolare, vengono stanziate nuove risorse ai Centri per l’impiego per favorire le assunzioni e ai Patronati per sostenere l’assistenza amministrativa rivolta ai cittadini. Altre disposizioni riguardano l’assetto dirigenziale dell’ANPAL (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro).

Con il Sostegni bis verranno concessi finanziamenti ai Centri per l’impiego come risorse per far fronte all’aumento del personale per una cifra che ammonterebbe a 50 milioni di euro. I Patronati, invece, riceveranno 50 milioni di euro al fine di incentivare i servizi di assistenza diretta in materia di lavoro e previdenza.

Sul tema interviene Valerio Arenare, responsabile nazionale del Sindacato Sinlai:

Valerio Arenare

”Tra le cose assurde, che questo governo ha fatto, questa forse è la più ridicola. Stanziare 70 miliardi per delle strutture che si sono rilevate inutili e mal gestite visto che non sono riuscite, in 3 anni quasi, a trovare lavori per i percettori dei redditi di cittadinanza e che non hanno altre funzioni, considerato che il 90% avviene tramite agenzie interinali. Inoltre, già percepiscono l’assegno di collocazione concesso ai percettori di RDC per essere aiutati a trovare lavoro, di fatto poi usato per finanziare agenzie interinali, oltre proprio ai centri per l’impiego. Per quanto riguarda il finanziamento ai Patronati, definire la cosa assurda è anche poco. I Patronati sono enti di assistenza sociale che appartengono ai principali sindacati Italiani ed alle associazioni datoriali di categoria. I principali Patronati appartengono a CGIL, CISL, UIL, UGL, COLDIRETTI, CONFINDUSTRIA, ACLI, ovvero a tutte quelle strutture che possono rispondere ai requisiti per avere l’autorizzazione dall’INPS. I requisiti per avere un patronato sono il possesso di almeno il 50% delle sedi provinciali coperte da sedi fisiche e da dipendenti e almeno 50.000 tesserati attivi, pertanto, come è facile capire, possono possedere un patronato solo Sindacati e associazioni di grandi disponibilità economiche; e sono escluse le piccole sigle autonome. Pertanto, daremo soldi a chi ha già strutture economiche di grandi dimensioni, senza contare che i Patronati, che dovrebbero essere gratuiti per la quasi totalità delle pratiche, non muovono un dito se prima il cliente non sottoscrive tessere che spesso superano le 50 euro. In assoluto questa è la cosa più ridicola, vergognosa ed inutile, nonché dannosa per la nostra economia, che questo Governo potesse fare, nonché la peggior beffa per il popolo Italiano, che, a causa dell’emergenza sanitaria, sta soffrendo una profonda crisi economica. Invece di dare 70 milioni ai centri per l’impiego e 50 milioni ai già ricchi Sindacati ed associazioni di categoria, si poteva trovare un modo per sostenere le partite iva, gli autonomi, i lavoratori e soprattutto i disoccupati Italiani che in questo periodo di profonda incertezza vedono sempre meno roseo il proprio futuro.”