Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
L’autopsia di una 59enne ravennate morta il 5 maggio scorso all’ospedale di Ravenna per un sospetto caso di Creutzfeldt-Jakob, una cui variante è meglio nota alla opinione pubblica come ‘morbo della mucca pazza’, è stata eseguita oggi all’obitorio dell’ospedale ‘Bellaria’ di Bologna.
Una precauzione chiesta dal Pm ravennate Monica Gargiulo nell’ambito dell’indagine che vede 40 persone tra medici e paramedici indagati per omicidio colposo distribuiti tra i reparti di Malattie Infettive e Neurologia dell’ospedale di Ravenna (tutti quelli venuti a contatto con la paziente). La patologia, una malattia neurodegenerativa rara, colpisce in forma sporadica. Ma il contagio può avvenire anche per ingestione di materiale infetto: da qui le precauzioni speciali a cui sono stati chiamati gli anatomo-patologi Carmine Gallo e Irene Facchini, esperti nella diagnosi del morbo, incaricati dalla Procura ravennate
IL CASO
Il decesso della donna risale al 5 maggio scorso ed era stato inizialmente qualificato e diagnosticato come una polmonite. Successivamente, e in seguito ad analisi più dettagliate, l’ospedale di Ravenna aveva attribuito la morte alla temibile malattia. I familiari della donna hanno presentato una denuncia dalla quale è scaturita l’azione giudiziaria culminata con l’autopsia e nuovi esami. Ai medici legali i pm di chiedono innanzitutto di ribadire se mil decesso è effettivamente da attribuire al morbo di Creutzfeldt-Jakob. Per avere un esito saranno necessarie comunque alcune settimane.
L’epidemia da «mucca pazza» aveva messo in allarme l’intera Europa tra il 2001 e il 2002: il focolaio più grave si era registrato in Gran Bretagna, dove il morbo aveva ucciso 177 persone. La paura era stata tale che in tutta la ue erano state introdotte restrizioni al consumo di carne bovina. Da allora il numero di casi è drasticamente diminuito. Se confermato, quello di Ravenna sarebbe il terzo caso in Italia negli ultimi due anni: le precedenti vittime sono una anziana donna in Toscana nel 2017 e un macellaio della provincia di Venezia l’anno successivo.
Correlati