Frosinone
SORA, OSPEDALE SS TRINITA': UN FIUME DI PERSONE A DIFESA DEL NOSOCOMIO
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Grande la commozione del Sindaco Ernesto Tersigni che, nonostante ieri sera fosse al suo 5° giorno di sciopero della fame, ha voluto guidare il corteo insieme ai 27 sindaci del Distretto Sanitario C.
Redazione
Sora (FR) – Un fiume di persone, composto e compatto, ha illuminato la notte sorana. Sono state più di 5000 le presenze alla fiaccolata in difesa dell’Ospedale SS. Trinità. Grande la commozione del Sindaco Ernesto Tersigni che, nonostante ieri sera fosse al suo 5° giorno di sciopero della fame, ha voluto guidare il corteo insieme ai 27 sindaci del Distretto Sanitario C. In prima linea anche i rappresentanti dell’A.D.O. (Associazione Dipendenti Ospedalieri), promotrice della manifestazione, e numerosissime associazioni culturali e di volontariato del territorio.
La fiaccolata ha preso il via da Piazza Santa Restituta, quindi, dopo avere percorso il lungoliri ha raggiunto l’Ospedale.
Il corteo è stata preceduto da una riunione tra i Primi Cittadini presenti che si è svolta alle 20.30 presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale.
Il Sindaco Tersigni ha annunciato di avere sentito telefonicamente il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che si trovava in Lussemburgo che gli ha dichiarato che si interesserà personalmente della situazione del nosocomio sorano. Il Primo Cittadino ha ribadito l’importanza della coesione tra i 27 sindaci in vista dell’incontro con il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, fissato per lunedì 23 giugno alle 11.00.
“Dobbiamo essere uniti. Io da 5 giorni sono in sciopero della fame ma ho bisogno del sostegno di tutti voi per continuare in questa battaglia. Stiamo difendendo il diritto dei cittadini alla salute e questa lotta non ha certo colore politico. Mi dispiace per le strumentalizzazioni della situazione che si stanno verificando ma qui la politica non c’entra niente – ha dichiarato il Primo Cittadino di Sora – Con la lettera che ho inviato nei giorni scorsi al Governatore Zingaretti ho cercato proprio di stemperare gli animi, affinché lunedì la nostra delegazione sia accolta con una predisposizione migliore”.
Il Sindaco Tersigni ha spiegato, inoltre, che lunedì si recherà a Roma con dati alla mano, soprattutto per quel che riguarda le attività del Reparto Ortopedia a rischio chiusura: “Mi sono accorto che in Regione i dati numerici non coincidono con quelli reali in nostro possesso che, per quanto riguarda ortopedia, riportano 138 interventi effettuati nel periodo luglio agosto 2013, di cui 35 interventi per fratture di femore e 30 interventi di altro genere. Con questi numeri non esiste il rischio chiusura del reparto. Lunedì per prima cosa dovremo chiarire questa discrepanza. Purtroppo, però, a quanto sembra la nostra richiesta di istituzione del DEA di 1° livello è molto difficile che possa essere accolta”.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri sindaci presenti che faranno quadrato in difesa del territorio e si recheranno uniti a Roma insieme al Sindaco Tersigni.
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Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.