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Castelli Romani

Smantellata banda di latinos: operava tra Ostia e i Castelli romani

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Si tratta di sei uomini provenienti da Colombia, Cuba, Cile e Argentina

Una banda di criminali latinos, specializzata in furti a negozi e abitazioni tra Ostia e i Castelli Romani, è stata smantellata dai carabinieri grazie a un’operazione congiunta delle stazioni di Cecchina, Castel Gandolfo e Ostia.

Il gruppo, composto da sei uomini provenienti da Colombia, Cuba, Cile e Argentina, aveva trasformato un appartamento nella zona di Castel Fusano in un vero e proprio deposito di refurtiva, un “tesoro” accumulato con colpi mirati e pronto per essere diviso tra i membri della banda.

L’indagine è partita dopo una serie di furti avvenuti in un’abitazione ad Albano Laziale e in altre due nel comune di Ardea. Analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza, i carabinieri sono riusciti a identificare l’auto utilizzata per i furti, una Lancia Y presa a noleggio. Le ricerche si sono estese a tutta la Capitale e alla provincia, portando gli investigatori fino a via Eugenio Donadoni, dove si trovava la base operativa del gruppo.

All’interno dell’appartamento, i carabinieri hanno trovato una grande quantità di oggetti rubati: 51 orologi di varie marche, 16 borse firmate, abbigliamento di lusso, due console PlayStation 5 e numerosi gioielli. Oltre alla refurtiva, sono stati rinvenuti arnesi da scasso, una pistola ad aria compressa priva del tappo rosso e oltre 6.000 euro in contanti, segno evidente delle attività illecite del gruppo.

La banda, che utilizzava abitazioni temporanee e vetture a noleggio per spostarsi e dividere i bottini, seguiva un modus operandi già noto alle forze dell’ordine. Nonostante le numerose operazioni di contrasto, i latinos continuano a proliferare a Roma, diventando sempre più organizzati e pericolosi. Questa volta, però, l’operazione dei carabinieri ha permesso di fermare il gruppo e di sequestrare la refurtiva, che sarà ora inventariata con l’obiettivo di restituirla ai legittimi proprietari.

L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha impedito che la banda potesse godere dei frutti delle proprie azioni criminali, dimostrando ancora una volta l’importanza di un lavoro investigativo accurato e capillare. Roma, purtroppo, continua a essere un terreno fertile per questo tipo di criminalità organizzata, ma l’arresto di questi sei uomini rappresenta un passo importante nella lotta contro i furti che minacciano la sicurezza dei cittadini e delle loro proprietà.

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Castelli Romani

Ariccia, paura nel bar: 33enne aggredisce brutalmente una barista

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La donna si era rifiutata di dargli del cibo senza pagare

ROMA – Un episodio di violenza ha sconvolto la comunità di Ariccia, seminando paura e sconcerto tra i residenti. I Carabinieri della Stazione di Cecchina hanno arrestato un uomo di 33 anni, cittadino nigeriano, già conosciuto dalle forze dell’ordine, con l’accusa di tentata estorsione e lesioni personali. L’uomo è sospettato di aver aggredito brutalmente una barista, colpendola al volto con una torcia elettrica, dopo che la donna si era rifiutata di dargli del cibo senza pagare.

L’incidente è avvenuto in un bar di via Fontana di Papa. Una chiamata al 112 ha fatto scattare l’allarme, e i Carabinieri sono intervenuti prontamente, trovando la donna in stato di shock. Secondo il suo racconto, l’aggressore si era allontanato da poco dopo averla attaccata, ma le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciarlo nelle vicinanze e a bloccarlo.

La vittima è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso del Nuovo Ospedale dei Castelli, dove i medici le hanno diagnosticato lesioni con una prognosi di 20 giorni. L’aggressione ha lasciato un segno indelebile non solo sulla barista, ma anche sulla tranquillità del quartiere.

Il rapido intervento dei Carabinieri ha permesso di raccogliere prove decisive contro l’uomo, che è stato arrestato e trasferito al carcere di Velletri, dove il suo arresto è stato convalidato dal Tribunale.

L’episodio ha scatenato reazioni di paura e rabbia tra i residenti di Ariccia, che ora si dicono preoccupati per la loro sicurezza. “Non ci sentiamo più al sicuro nemmeno nel nostro quartiere,” ha dichiarato una commerciante della zona. “Un’aggressione così brutale è un fatto gravissimo, e speriamo che le autorità facciano il possibile per garantire che non accada più.”

Un altro residente ha aggiunto: “Conosciamo la barista, è una persona gentile e sempre disponibile. Pensare che qualcuno possa aggredirla in questo modo ci fa venire i brividi. Non dovremmo aver paura di andare al lavoro o anche solo di uscire per prendere un caffè.”

Questo episodio ha portato all’attenzione la necessità di un maggiore controllo e una presenza più capillare delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza di tutti, in un contesto in cui la violenza sembra sempre più vicina alla porta di casa.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, grosso incendio su via Nettunense: disagi per i residenti

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Incendio di sterpaglie su via Nettunense a Pavona Laghetto nel comune di Castel Gandolfo, vicino Roma. Distrutte dalle fiamme anche due baracche. Sul posto i vigili del fuoco. Non risultano persone coinvolte. I soccorritori stanno lavorando allo spegnimento e alla messa in sicurezza dell’area.

È stata chiusa la via Nettunense per due ore circa a causa del gran fumo. Un incendio come sempre doloso di campi incolti, vasto e pericoloso vicino le abitazioni. Sono 5 i mezzi antincendio sul posto. Sono state salvate anche alcune aziende agricole, manufatti agresti e qualche abitazione dal fuoco. È stata chiamata a che l’ Arpa Lazio ( Agenzia Regionale per l’ Ambiente) sul posto. Presente anche il sindaco Alberto De Angelis, i carabinieri della locale stazione e la polizia locale con varie pattuglie. Stanno operando da oltre 3 ore circa i vigili del fuoco di Marino e Tuscolano secondo, con l’ausilio delle protezioni civili di Marino e Albano, con numerose autobotti. Presente anche il carro autorespiratori con le bombole di ossigeno di ricambio per gli operatori antincendio all’opera

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Ambiente

Incendi ai Castelli Romani: zona Tuscolana nella morsa dei piromani. Sono atti dolosi

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Da due giorni, un vasto e pericoloso incendio doloso, appiccato su più punti dai piromani, sta devastando diverse zone collinari e montuose, tra cui Pratarena, Molara, Monte Silvestro e il tristemente noto Monte Tuscolo. Questo incendio, che sta interessando anche le aree confinanti con i comuni di Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Rocca Priora e Frascati, rappresenta un vero e proprio atto di terrorismo ambientale che minaccia non solo il prezioso patrimonio naturale, ma anche la sicurezza delle persone e delle loro proprietà.

Le fiamme, alimentate dal vento e dalla vegetazione secca, si sono propagate rapidamente, arrivando a minacciare le abitazioni della zona di Pratarena. In pochi minuti, il fuoco ha raggiunto un’intensità tale da rendere necessaria l’evacuazione cautelativa di circa una decina di famiglie. Gli animali della Collina degli Asinelli, una struttura del Parco Regionale dei Castelli Romani dedicata alle attività ludiche per disabili e visite guidate, sono stati anch’essi trasferiti in luoghi sicuri. La situazione è stata gestita con grande prontezza dalle squadre di soccorso che hanno lavorato instancabilmente per tutta la notte.

Sul posto sono intervenute numerose unità di Protezione Civile, tra cui Beta 91 di Monte Compatri, Il Gamberone San Cesareo, Gabi Zagarolo, ASA Rocca di Papa, Falco Frascati e la comunale di Rocca Priora, insieme ai Vigili del Fuoco di Frascati e Marino. Per dirigere le operazioni di evacuazione e spegnimento, erano presenti il sindaco di Monte Compatri Francesco Ferri, il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Monti, i Carabinieri della Stazione di Monte Compatri, la Polizia Locale e i Guardiaparco dei Castelli.

Gli incendi, secondo le prime ricostruzioni, sono di chiara matrice dolosa. L’utilizzo di droni da parte della Protezione Civile ha permesso di rilevare diversi punti di innesco del fuoco, confermando i sospetti iniziali. Questo atto deliberato di distruzione non solo mette a rischio la sopravvivenza di intere aree boschive, ma rappresenta anche una minaccia concreta per la vita degli abitanti, degli animali e per le attività economiche della zona.

Il sindaco Francesco Ferri, visibilmente scosso dalla gravità della situazione, ha dichiarato: “Non è più tollerabile vedere questo terrorismo ambientale ad opera di piromani che stanno devastando il nostro territorio boschivo. Scene a cui assistiamo ogni anno da molto tempo, ma che oggi si ripropongono con una violenza senza precedenti.” Le parole del sindaco riflettono la frustrazione e la rabbia di una comunità che vede il proprio patrimonio naturale distrutto da mani criminali, apparentemente senza alcun riguardo per le conseguenze.

Il lavoro delle squadre di soccorso è stato estenuante, ma indispensabile. Le operazioni di spegnimento, iniziate intorno alle 19 di ieri, si sono protratte per tutta la notte e continuano tuttora, con numerosi focolai ancora attivi in zone particolarmente impervie tra il Monte Tuscolo e il Colle della Molara. La difficoltà di accesso rende necessario l’intervento dei mezzi aerei della Flotta Regionale di Protezione Civile, già in azione per contenere l’avanzata delle fiamme.

“È stato un duro ed estenuante lavoro di squadra tra tutte le componenti del sistema di soccorso. A tutti loro va il nostro ringraziamento”, ha commentato il sindaco Ferri insieme ad Andrea Sciacqua, coordinatore della Protezione Civile Beta 91. Le parole dei responsabili locali evidenziano non solo la gravità della situazione, ma anche la dedizione e il coraggio di chi ha lottato in prima linea per proteggere la comunità.

Di fronte a questa emergenza, è evidente che le azioni intraprese finora non sono sufficienti. Il sindaco Ferri ha annunciato che chiederà un incontro urgente con gli altri sindaci dei comuni vicini, il Parco Regionale dei Castelli Romani, la Comunità Montana e la Prefettura di Roma. L’obiettivo è intraprendere misure di delimitazione e controlli mirati 24 ore su 24, per prevenire ulteriori atti di piromania e proteggere le poche aree verdi rimaste intatte.

Questa drammatica situazione sottolinea l’urgenza di un piano di prevenzione efficace e di una risposta coordinata a livello territoriale. È necessario rafforzare i controlli nelle aree boschive, migliorare la sensibilizzazione della popolazione sui rischi degli incendi e promuovere una cultura della legalità e del rispetto per l’ambiente.

Gli incendi che stanno devastando le colline dei Castelli Romani sono un monito doloroso di quanto fragile sia il nostro ambiente naturale e di quanto possa essere facilmente distrutto da azioni criminali. La comunità locale, con l’aiuto delle istituzioni e delle forze di soccorso, deve rispondere con decisione e unità per fermare questo “terrorismo ambientale”. Solo con un impegno costante e con misure preventive efficaci sarà possibile proteggere e preservare il patrimonio naturale dei Castelli Romani, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

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