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Politica

Siria, centrodestra spaccato su intervento militare

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Gran Bretagna si prepara alle eventuali ritorsioni russe dopo i raid in Siria portati avanti insieme a Usa e Francia. Il ministro degli Esteri Boris Johnson nel corso di un talk televisivo ha spiegato che “Se consideriamo ciò che la Russia ha fatto, non solo in questo paese a Salisbury, ma in generale contro televisioni, contro infrastrutture strategiche, contro processi democratici, è evidente che bisogna prendere ogni precauzione possibile”. Intanto a Mosca, cresce l‘ira di Vladimir Putin per quella che è stata definita una vera e propria “aggressione”. Il premier russo ha infatti definito l’azione di Usa, Francia e Regno Unito come “una violazione del diritto internazionale”.

In italia il primo ministro Gentiloni ha invocato soluzioni diplomatiche, confermando la linea contraria a ogni intervento militare

Gentiloni ha quindi auspicato che non si inneschi una escalation. E da via del Nazareno Maurizio Martina e Piero Fassino hanno chiesto un “impegno politico e diplomatico per bandire l’uso criminale di armi chimiche, fermare le violenze e restituire la parola al negoziato”.

Coalizione centrodestra spaccata su intervento militare

Nel centrodestra restano evidenti le divisioni  dove Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno condannato il raid anglo-franco-americano parlando di “errore tremendo” con “rischio di un conflitto mondiale” e dove nel pomeriggio di ieri il capo del Carroccio ha ribadito che “I missili danno un aiuto ai terroristi islamici”. Silvio Berlusconi ha invece confermato una posizione atlantista prendendo di fatto le distanze dagli alleati di coalizione. “Si tratta di un attacco su obiettivi precisi – ha detto il capo di Forza Italia – contro siti legati alla produzione di armi chimiche che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi”.

Una posizione, quella di Berlusconi in linea con quella pentastellata.

Dal M5s hanno infatti ribadito l’ancoraggio agli alleati e all’Ue, che deve “avere la forza – scrive Luigi Di Maio – di farsi vedere compatta e unita”. Di Maio ha quindi invitato “le Nazioni Unite a compiere ispezioni sul terreno in Siria affinché si accertino le responsabilità sull’uso di armi chimiche da parte di Assad”.