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“L’uscita dal commissariamento della sanità laziale può e deve rappresentare l’occasione per avviare un cambio di marcia drastico del nostro sistema che presenta troppe falle. Arriva infatti un ulteriore ‘campanello d’allarme’ in termini di mobilità passiva. La regione Lazio si conferma con l’indice più alto di fuga dell’utenza verso altre realtà, superando anche la Campania (13% contro 10,5%). A rivelare questo dato fortemente negativo è il report dell’Osservatorio Gimbe che analizza crediti, debiti e saldi delle regioni relativi alla mobilità sanitaria.
Proprio in questo rapporto si segnala inoltre il pesante saldo negativo del Lazio fra mobilità attiva e passiva, pari a -230,7 milioni di euro. Per la nostra regione si tratta di un dato peggiore anche rispetto al passato.
Alla luce di questi pessimi dati appare urgente aumentare i servizi ed il numero di prestazioni sanitarie. L’obiettivo prioritario è l’abbattimento delle liste d’attesa, per questo ormai da mesi chiedo l’elaborazione di un nuovo piano straordinario contenente un programma dettagliato d’intervento, perché la situazione già critica che si trascina da 6 mesi, ovvero dall’avvio dell’emergenza Covd, rischia di non essere più governata. Occorre recuperare le prestazioni sospese durante i mesi del lockdown.
Non bastano i proclami, servono i fatti per la sanità del Lazio. Ci troviamo davanti a copioni che si ripetono stancamente ormai da diverso tempo.
Il governatore Zingaretti e l’assessore D’Amato abbandonino la stagione dei proclami e diano risposte e soluzioni ai problemi. Lo facciano almeno per tutti quei cittadini della nostra regione costretti ad andare altrove per potersi curare”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.
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