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Chiara Rai
E’ ora che il Cavaliere faccia dei passi indietro per permettere al nuovo di esprimersi e non permettere che il centrodestra vada a perdere un facile accordo con la Lega. Se proprio vuole, può candidarsi ministro anche se la stanchezza degli italiani è talmente alta da augurarsi che possa decidere altro. Di fatto Silvio c’è e cresce in consensi rispetto ad un professore che arranca e ad un Pd che ha una bella zavorra con cui fare i conti.
Un estraneo in casa non è il massimo per Bersani che è meglio che studi bene assieme a Renzi i possibili colpi e boomerang nicchettiani.
Casini è inutile che sgomiti ad oltranza, tanto la sua percentuale è destinata a sedimentare. E’ e continuerà ad essere poco meno di un ago, anche adesso che vorrebbe cavalcare la nuova concezione che supera destra e sinistra. Ma la prima Repubblica l’abbiamo già conosciuta e finché non si sostiuiscono le facce e i propositi, si possono cambiare mille casacche che la gente con idonea materia cerebrale non ci casca.
Berlusconi va, di fatto, verso una crescita di consensi. Secondo i sondaggisti di Tecnè per Sky TG 24 la coalizione nel complesso, inclusi La Destra di Storace e Fratelli d’Italia di La Russa (con un buon 2%), arriverebbe al 25,4% in recupero di quasi un punto.
In calo il centro sinistra, ma non per colpa del PD. Secondo il sondaggio di Tecnè il partito di Pierluigi Bersani sale ancora nelle intenzioni di voto degli italiani, arrivando a quota 35,3%. Nel complesso, però, il centro sinistra perde quasi un punto percentuale, per via in particolare della pessima prestazione di SeL, in calo al 4,1%.
Monti vale solo il 6%, mentre il centro dello schieramento politico italiano secondo Tecnè non va oltre il 12% mettendo insieme oltre alla lista che porta il nome del professore ex-premier, UDC (con il 4,8%) e Futuro e Libertà, con un pessimo 1,2%.
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