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Cronaca

Sicurezza, insicurezza, armi e ronde. Tagliente: “Possedere un arma non può mai essere considerata una soluzione; semmai un extrema ratio”

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“Voglia di armarsi? Bisogna prendere seriamente in considerazione una diversa politica della sicurezza per tentare di prevenire il pericolo della soluzione “fai-da-te” con ricorso alle armi e alle ronde”. A scriverlo il Prefetto Francesco Tagliente sulla sua bacheca Facebook. Tagliente, già questore di Roma, traccia un’analisi su una politica di gestione della sicurezza sulla falsa riga dell'”armiamoci e partiamo”. Vediamo cosa ha detto Tagliente.

“Siamo davvero in presenza di meno fatti delittuosi? Secondo il rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia, realizzato dal Censis i reati denunciati sono in calo del 10% e gli omicidi, le rapine e i furti si sono ridotti rispettivamente del 43,9%, del 37,6% e del 13,9%

Sicuramente si avverte più paura e voglia di armarsi. E’ lo stesso rapporto sulla sicurezza del Censis a sottolineare che i cittadini hanno paura e vogliono ricorrere alle armi per potersi difendere: in 4,5 milioni di case ci sono pistole o fucili, mentre, in un anno, le licenze per porto d’armi sono aumentate del 13,8%. Ma questi dati potrebbero continuare a crescere visto che il 39% degli italiani, quasi uno su 4, è favorevole all’introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale.
La sicurezza, l’insicurezza, le armi, le ronde sono stati i temi al centro della trasmissione del 28 giugno de La Vita in Diretta Estate su RaiUno condotta da Ingrid Mucitelli e Gianluca Semprini.

 

Quello che sapevamo e che ci è stato amplificato negli ultimi giorni, impone di prendere seriamente in considerazione una diversa politica della sicurezza per tentare di gestire il pericolo della soluzione “fai-da-te”, facendo ricorso alle armi e alle ronde.

Deve far riflettere il servizio ”tornano le ronde”? realizzato da Lorenzo Lo Bossoli, con interviste ai cittadini della Borghesiana dove i residenti si organizzano con il controllo del vicinato valutando la possibilità di realizzare dei turni di ronde notturne.

Devono far riflettere le dichiarazioni in diretta da Franco Birolo, il tabaccaio che uccise un ladro entrato nel suo negozio per legittima difesa, condannato a due anni e 8 mesi e a un risarcimento, poi assolto in appello per legittima difesa. Deve far riflettere l’annuncio di quel negoziante che ha deciso di mettere in vendita la tabaccheria per fare fronte a tutte le spese subite in questi sei anni di odissea.
Se vogliamo gestire questa percezione di crisi della sicurezza è necessario impegnare tutti gli anelli della catena della sicurezza a fare meglio e di più con spirito di coesione interistituzionale, e far sapere alla gente i risultati conseguiti.

Le Forze di Polizia fanno la loro parte (Lo stesso rapporto Censis mette in evidenza che le Forze dell’ordine godono di una grande fiducia da parte degli italiani) investigando e assicurando alla giustizia gli autori dei delitti che chi stessi operanti, i familiari delle vittime di quei criminali e tantissimi altri cittadini, non vorrebbero rivedere fuori dal carcere. E’ necessario impegnarsi sul piano politico, giudiziario e diplomatico per garantire la certezza della necessaria integrale esecuzione della condanna, la certezza della esecuzione dei provvedimenti di espulsione e ogni possibile iniziativa sul piano delle convenzioni multilaterali e accordi bilaterali per l’esecuzione della pena nel Paese di origine del condannato.
Non c è dubbio che la priorità oggi sia quella di far crescere nei cittadini la percezione della sicurezza. Per far questo occorre intervenire sul rapporto di fiducia tra questi e le istituzioni chiamate a vario titolo a concorrere nella correzione ambientale, strutturale e sociale. Non è un caso che, da anni, le forze dell’ordine siano in cima alla scala di fiducia dei cittadini. Loro ci sono sempre ogni giorno 24 ore su 24.
Quando una condanna arriva dopo anni o viene cancellata, se i luoghi che ci circondano sono degradati, quando un giovante non trova lavoro, si avverte l’assenza delle istituzioni.

Oggi i grandi temi sono l’immigrazione e la sicurezza. Sono settori complessi su cui bisogna lavorare in sinergia sul quotidiano facendo sì che le leggi siano rispettate ed i cittadini ne percepiscano l’efficacia nella loro vita di tutti i giorni.

Possedere un arma non può mai essere considerata una soluzione; semmai un extrema ratio. È questo che viene insegnato ai giovani poliziotti e appartenenti alle forze dell’ordine all’inizio del loro addestramento. A temere la loro stessa arma, a sapere che una volta estratta, una pistola crea un pericolo per se e per gli altri. Ogni poliziotto avverte, anche al poligono, il senso del timore e del rispetto della pistola, anche se è la sua compagna a di tutti i giorni e sa che quell’addestramento gli serve per evitare i rischi che essa comporta. Tutto questo non lo si può delegare ai semplici cittadini né si può consentire loro di farsi coinvolgere in un idea di maggiore sicurezza che nessun arma, in mani non competenti, può dare”.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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