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Emanuel Galea
Da quello che sta emergendo, il caso Luzi non è che la punta di un iceberg. E non si può certo dire che i fatti erano sconosciuti. Tutti sapevano, tutti tacevano.Il guasto è stato voluto, cercato, votato da una pletora di deputati. Il marcio sta in un emendamento introdotto nel cosiddetto decreto mille proroghe 2006. In parole povere quest’emendamento ha esteso i rimborsi anche ai partiti sciolti, sospesi oppure inglobati da altri partiti. Questo emendamento di cui nessuno parla costa agli italiani 500 milioni di euro che escono dalle casse dello Stato e arrivano in quelle delle formazioni politiche “defunte” che non sono nemmeno più rappresentate in parlamento.
Nel triennio 2008-2010, oltre i 16 milioni d’euro della Margherita che sono balzati alla cronaca grazie al fatterello Luzi, quelli percepiti dalla creatura di Berlusconi sono ammontati a 36 milioni di euro. Mentre Alleanza Nazionale ha incassato 18 milioni di euro per il periodo 2009-2010. Ci vuole poco per esaminare la lista dei fondi e scoprire che Alleanza Nazionale, Margherita e Democratici di Sinistra prendono ancora i soldi. Spesso nelle cronache s’incontrano fatti che hanno qualche somiglianza con i fatti fin qui esposti, come quello di una donna che ha continuato per quasi tre anni ad incassare la pensione del papà deceduto, più l’indennità d’accompagnamento. Per la donna 1.800,00 euro in più al mese piovuti dal cielo come i rimborsi dei parlamentari. Occorre però notare una differenza: la donna è stata denunciata e ha dovuto restituire il maltolto, mentre i parlamentari stanno ancora al loro posto e continuano ogni anno a portare il bottino nelle casse dei propri partiti.
Ma non finisce tutto qui. Secondo la Corte dei Conti altri partiti, vivi e vegeti, avrebbero ricevuto più di quello che hanno speso. Ma questa è vecchia storia.
Qualche deputato se la prende e si ribella. Giudica lo scontento generale come antipolitica becera. Dice che non tutti i parlamentari sono disonesti, non tutti sono ladri. Dichiarazioni condivisibili. Solo che ci sembra che la maggioranza dei parlamentari non appartenga a questa specie ormai in via d’estinzione, altrimenti lo stato delle cose si sarebbe cambiato da un pezzo in parlamento.
A questi parlamentari che non ci stanno ad essere enumerati tra i disonesti ed i parlamentari sorpresi con le mani nella marmellata, diamo dei semplici dati e ci piacerebbe tanto sapere come hanno reagito alla vergogna.
Il 2008 è stato l’anno d’oro per i partiti defunti. Ecco i dati per rinfrescare la memoria:
Terza rata del rimborso per le politiche del 2006, valore 99,9 milioni di euro
Prima arata del rimborso per le politiche del 2008 , valore 100,6 milioni di euro
Quarta rata del contributo avuto per la regionale del 2005, valore 41,6 milioni di euro
Quinta rata del rimborso per le europee del 2004, valore 49,4 milioni.
Cos’altro aggiungere? I fatti sono così eloquenti che ogni ulteriore parola è superflua. O tutti gli italiani sono stupidi o loro hanno la faccia fatta di altra pelle.
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