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di Angelo Barraco
Jim Gass è un uomo di 66 anni di San Diego che la mattina del 10 maggio 2009, dopo essersi alzato dal letto, avverte un fortissimo mal di testa, prova ad alzarsi ma cade subito per terra. La diagnosi è chiara, si tratta di Ictus. L’uomo due anni dopo non riusciva a muovere il braccio sinistro e la gamba sinistra era indebolita. I suoi movimenti avvenivano con l’ausilio di un deambulatore e/o con un bastone. Al New York Times ha raccontato “Ho cominciato a fare ricerche su Internet e rimasi molto colpito dalla storia di John Brodie, ex giocatore di football e golfista professionista che aveva avuto un ictus e dopo una terapia a base di cellule staminali in Russia è tornato a giocare a golf”. Da quel momento l’uomo spese circa 300mila dollari, rivolgendosi a cliniche che si occupano di staminali in Russia, Messico, Argentina, con la speranza di eliminare i problemi lasciati dall’Ictus. Ma tali cure e iniezioni non portarono a beneficio e l’uomo si ritrovò con un tumore sulla spina dorsale che lo paralizzò dal collo in giù. Il chirurgo che vide la sua massa tumorale disse di non aver mai visto nulla del genere poiché vi era una massa di cellule grandi come una mano, gli accertamenti hanno appurato che si trattava di cellule anormali che crescevano in modo aggressivo. Sempre al New York Times ha dichiarato “Dopo un piccolo miglioramento iniziale ho cominciato a stare male. Sentivo dolore quando mi sdraiavo e ho cominciato a perdere la capacità di camminare. In ospedale a Boston hanno scoperto la massa tumorale, sono stato operato, ma ad oggi i medici non sanno come bloccare la crescita delle cellule”. Sono molte le cliniche che offrono cure con staminali in Russia, Cina, Messico, Argentina e propongono tali terapie per curare malattie come ictus e Alzheimer attraverso iniezioni di staminali. L’accrescimento di queste “miracolose” terapie è stato incentivato da atleti che hanno fatto usufruito di queste cure. Un business di centinaia di migliaia di dollari, dove spesso sono cliniche non autorizzare a svolgere tale attività e cagionano un danno ai pazienti e alla ricerca scientifica.
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