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di Angelo Barraco
Si è conclusa l’eclissi di sole e ha regalato, a tutti coloro che l’hanno potuta ammirare, uno spettacolo meraviglioso e sensazionale. L’eclissi ha coinciso con l’equinozio di primavera, la luna cominciava a coprire il sole alle 9.30 e un’ora dopo l’eclissi aveva raggiunto il culmine. In Italia l’eclissi è stata parziale, le percentuali toccale da noi vanno da 40% al 60%. La totalità dell’eclissi è stata raggiunta in alcune zone artiche. L’eclissi, oltre ad essere uno spettacolo visivo affascinante, è una fonte di studio per astrofisici e astronomi che studiano il sole e le sue attività. Una particolarità di questa eclissi è stata che è avvenuta a breve distanza dalla tempesta solare scatenatasi nei giorni scorsi. L’astrofisico Gianluca Masi ha detto in merito all’eclissi: “’E’ un evento che abbiamo atteso a lungo tutti, astronomi e non, Oltre ad essere un fenomeno suggestivo l’eclissi è un’occasione preziosa per studiare la parte più esterna del Sole, la corona. Questa parte irrequieta del Sole è infatti difficile da osservare in condizioni normali perché ha una luminosità molto bassa. L’eclissi è stata perciò un’occasione preziosa per osservarla, con la Luna che ha fatto da schermo naturale’’. Gianluca Masi ha aggiunto in merito alla coincidenza dell’eclissi con la tempesta solare dei giorni scorsi: “’è stata un’attività molto forte, quella che il Sole ha avuto nei giorni scorsi, tanto da provocare aurore visibili anche a latitudini basse. Sarà interessante vedere i dati che emergeranno dalle misure prese oggi. Le immagini della corona sono infatti importanti per conoscere l’attività solare e possiamo considerarle un’istantanea delle condizioni fisiche del Sole”.
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