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Redazione
Bellegra e Olevano (Rm) – Un super colpo. Il Serpentara BellegraOlevano sbanca lo stadio Ricciardelli di San Severo con un perentorio 3-1 costruito soprattutto grazie a un primo tempo praticamente perfetto in cui il gol di Delgado e la doppietta del solito De Julis hanno portato i ragazzi di mister Antonio Foglia Manzillo sul triplo vantaggio all’intervallo. «Sapevamo di avere un solo risultato se volevamo ancora sperare nella salvezza diretta – commenta l’esterno difensivo classe 1995 Cristian Anastasio – Come svolgimento il match mi ha ricordato quello casalingo contro il Manfredonia in cui nel primo tempo siamo andati avanti di tre gol e poi abbiamo gestito tranquillamente. Certo, per vincere in trasferta su campi così caldi ci vuole tanta personalità e a noi quella non fa difetto. Dopo l’1-3 il San Severo ha provato a fare qualcosa in più nel corso del secondo tempo, ma noi abbiamo difeso con ordine e conquistato tre punti estremamente importanti». L’ex Sora e Montecelio è arrivato a dicembre nel gruppo di Bellegra e Olevano. «Sto trovando un buono spazio e di questo sono ovviamente soddisfatto – spiega Anastasio – Sento la fiducia del mister e dei compagni di squadra, alcuni di loro li ho conosciuti a Sora e mi hanno aiutato nell’inserimento. Sto facendo un’esperienza importante perché collezionare presenze in questo girone significa crescere: nel gruppo H ci sono squadre di grande blasone e piazze molto calde e per un giovane è sicuramente utile giocare certe partite». Ora arriva una sosta che è quasi “un peccato” visto lo slancio che avrebbe potuto dare la sfida di San Severo, poi il Serpentara affronterà il match casalingo con la Turris. «Un’altra delle finali che ci attendono, un nuovo scontro diretto in cui i punti valgono davvero doppio – rimarca Anastasio – Noi, però, siamo a cinque punti dalla salvezza diretta: abbiamo fatto una grande rincorsa e non vogliamo fermarci ora, in quest’ottica anche il pareggio della precedente gara con il Torrecuso è stato importante per non prendere troppo distacco dai campani e per il fatto di averlo centrato in inferiorità numerica».
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