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di Alberto De Marchis
Un peschereccio siciliano è stato attaccato e sequestrato da uomini armati che lo hanno abbordato con un grosso rimorchiatore, in apparenza senza contrassegni militari. Si può supporre perciò che si tratti di un atto di pirateria. Il motopesca "Airone", di Mazara del Vallo (Trapani) si trovava a 40 miglia dalla costa di Misurata quando è stato dirottato. A dare l'allarme via radio alla Guardia costiera è stato l'equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona. Il peschereccio è della Maran snc. Il comandante è Alberto Figuccia. Il natante, sul quale è salito un militare libico, secondo le prime frammentarie notizie sarebbe diretto verso il porto di Misurata.
Preoccupazione per i siciliani a bordo. "Siamo estremamente preoccupati perché ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari", ha detto all'Agi il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo."Abbiamo contattato il ministro della Pesca del governo di Tripoli, che non era ancora informato dei fatti", ha aggiunto Tumbiolo, secondo cui la situazione non è chiara anche perché nella zona del sequestro "incrociano tuttora rimorchiatori e motoscafi libici senza insegne di riconoscimento". A bordo del motopesca "Airone" ci sono sette uomini di equipaggio, compreso il comandante Alberto Figuccia. Due degli sei marittimi sono di Mazara del Vallo e gli altri quattro tunisini.
Sbarchi a Pozzallo. Intanto sono iniziate poco dopo le 8 a Pozzallo (Ragusa) le operazioni di sbarco dei 301 immigrati soccorsi dalla Guardia costiera con nave "Fiorillo", giunta nel primo pomeriggio di ieri. Gli investigatori sono saliti subito a bordo. I migranti hanno ricevuto su disposizione della Prefettura pasti e termocoperte. Nella notte è stato fermato un uomo di nazionalità tunisina, presunto scafista. Da un primo censimento, tra gli immigrati sono stati contati 23 bambini e diverse donne incinte fuggite dalla Siria. Sempre la scorsa notte sono state trasferite cento persone dal centro di prima accoglienza di Pozzallo al Cara di Mineo (Catania), per fare posto ai nuovi arrivati.
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