SENATORI E DEPUTATI… COME I POLLI DI RENZO

di Emanuel Galea

In questi giorni di confusione, instabilità e incertezza, molte lobby, e non solo quella del gioco d’azzardo, nel silenzio della stampa e con la complicità di politici compiacenti, ne approfittano per “attaccare la diligenza”, come si suol dire: forzare la mano al governo e portare a casa loro i trofei delle proprie battaglie.

E a tal proposito si possono elencare i numerosi emendamenti impropriamente incollati alla legge di stabilità dai diversi capo lobby ansiosi di assolvere a quanto precedentemente promesso ai loro referenti. Interessi di varia natura, provenienti da aree diverse s’intrecciano nel semiciclo di Montecitorio e come polli nel recinto extra costituzionale, si beccano fra loro, giocano al rimando, alzano polvere e fanno baccano, poi, finita la lite nel cortile, l’asse del potere non si sposta e tutto rimane come prima. Reputo superfluo ripetere l’episodio narrato dal Manzoni nella sua opera “I Promessi Sposi”. Ad un certo punto del racconto, Renzo si reca dall’Azzeccagarbugli per risolvere i suoi problemi e come compenso porta quattro bei capponi, ben legati per le zampe.

A questo punto il Manzoni scrive: “Lascio pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe a capo all'in giù (…) e dava loro di fiere scosse, e faceva sbalzare quelle teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, …”
Il comportamento dei polli di Renzo, che pur con le teste spenzolate e con le zampe legate non la smettevano di beccarsi, ignari del loro destino in pentola al quale andavano incontro, mi ricorda tanto gli attuali partiti che non la smettono di azzuffarsi con  sdegno e spudoratamente pur tuttavia, possano ben intuire la fine prossima di questa loro cuccagna che nel tempo sono riusciti ad assicurarsi.

La madre di tutte la battaglia è quella sul finanziamento pubblico. Qui  i “capponi di Renzo”, seppur legati mani e piedi da una sentenza della Corte dei Conti, continuano a beccarsi. Il relatore del PD Emanuele Fiano ha dichiarato: "Non c'è l'accordo".  La Gelmini accusa il PD: "sta violando l'accordo che era stato fatto in Consiglio dei Ministri. Noi pensiamo – aggiunge Gelmini – che disincentivare il finanziamento dai privati mentre si abolisce il finanziamento pubblico non è logico. Chiediamo al Pd di rivedere la sua posizione".
Legge di stabilità, decreto Salva Roma, fiducia ed ostruzionismo stanno rendendo l’antivigilia di questo strano giorno di Natale un incubo per Letta e sta facendo traballare la fiducia testé acquisita dal giovane astro nascente fiorentino.
Monti contro Mauro e Grillo contro tutti. Forza Italia ancora cerca un suo spazio.

Su piazza Italia non mancano gli Azzeccagarbugli, i quaccheri con l’elisir di toccasana, c i sono i meno grama, i giullari, i profeti, analisti ed i guaritori.

Incrociano le dita, augurandosi che domani notte, la stella di Betlemme porterà all’Italia quello che la classe politica non è in grado di offrire.