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Giovedì 24 ottobre e per tutto il week end a Segni, in provincia di Roma, si alza il sipario sulla 62^ edizione della Sagra del marrone segnino.
“Tanti lustri sono trascorsi con immutato entusiasmo” dichiara il Sindaco Piero Cascioli “e in questo lungo cammino si cerca di anno in anno di dare valore aggiunto a questo appuntamento, con nuove idee ed iniziative che si traducono nella ricca offerta che viene assicurata ai tanti visitatori.” La prima Sagra infatti, celebrata nel lontano 1937, era dedicata alla castagna, parente meno nobile del marrone, anche perché la coltura di quest’ultimo, bensì già presente, non era diffusa come oggi. La produzione segnina
ricopre infatti il 7% dell’intera produzione nazionale e circa il 5% di quella mondiale, anche se negli ultimi anni, a causa della presenza del “cinipide galligeno”, la produzione ha subito forti flessioni.
“Un ricco e folto programma che permetterà al visitatore di immergersi nella dimensione culturale e identitaria locale, di assaporare il Genius Loci segnino” spiega il Consigliere Stefano Biancone delegato all’organizzazione della manifestazione “attraverso musica popolare di altissima qualità, balli, gruppi itineranti, rievocazioni storiche di antichi mestieri, mostre di pittura e vetrine letterarie, esposizioni di artigianato locale e un format attagliato
ai più piccoli”.
Domenica 27 ottobre l’appuntamento con il Corteo storico della Copéta, una vecchia usanza riportata negli antichi statuti segnini. Al termine del corteo, sulla scalinata della Cattedrale, il dolce, frutto di un’antica ricetta, sarà distribuito ai presenti.
Sul versante enogastronomico, da non perdere le caratteristiche “fraschette”, cantine allestite secondo i costumi tradizionali della civiltà agropastorale locale, dove si potranno degustare i tanti menù costituiti da prodotti tipici della nostra terra; e poi stands con vendita e degustazione di vini e prodotti a base di marroni, creme di tartufo dei monti
lepini, dolci secchi e, naturalmente, tante caldarroste.
“Un mondo passato che sembra risvegliarsi” aggiunge il Sindaco “il Centro storico si riempie di luci, di voci, di oggetti, di profumi, di canti, di incontri, ma poi, anche di ricordi, di memoria, di antichi fasti e momenti di gioia; ecco, la sagra è anche questo, un risveglio bellissimo, ma cadente come una stella”.
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