Connect with us

Cronaca

Scomparsa Irene Cristinzio: archiviato procedimento contro ignoti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 8 minuti
image_pdfimage_print

Il GIP del Tribunale di Nuoro ha archiviato il procedimento contro ignoti in merito alla scomparsa di Irene Cristinzio, la professoressa 64enne in pensione di cui si sono perse le tracce l’11 luglio del 2013, mentre stava facendo la consueta passeggiata mattutina. Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno per la famiglia, nonostante vi fossero innumerevoli ipotesi formulate e percorribili e nonostante le innumerevoli richieste della famiglia.

Esattamente quattro mesi fa, il GIP di Nuoro aveva accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dall’Associazione Penelope, rappresentata dall’Avvocato Nicodemo Gentile

Il Gip aveva disposto nuove ispezioni e ricerche lungo il tratto di strada in cui è sparita misteriosamente l’insegnante, ovvero Via Europa.  Il Gip procederà alla riapertura delle indagini qualora dovessero emergere nuovi elementi. Che fine ha fatto Irene Cristinzio? Qualcuno è in possesso di informazioni e notizie utili da far pervenire, anche in forma anonima, agli inquirenti per la riapertura del caso? Ogni elemento, seppur piccolo, può risultare fondamentale.

Nicoletta Nanni, figlia di Irene e Vicepresidente dell’Associazione Penelope Sardegna Onlus ha scritto il seguente messaggio sulla pagina facebook dedicata alla madre: “Mamma, ti hanno archiviato. Vuol dire che smettono di cercarti. Eppure Tu, mamma, non ci sei. Come si può archiviare una persona…una vita.  Perché tu mamma non sei un fascicolo, sei una persona, una donna. Sei una figlia, una sorella, una moglie, sei una mamma e una nonna. Sei stata una insegnante amata e stimata da tutti. E ora ti archiviano. Hanno archiviato una vita, la tua e anche la nostra. Non è solo un pugno nello stomaco per noi familiari che aggiunge dolore ad un dolore già infinito e alle nostre vite spezzate e sospese. E’ una sconfitta ,per la società civile intera, per la comunità, per la legge e per la giustizia che archivia senza avere trovato risposte. Non si archiviano le persone scomparse, anche se scomparse sono delle persone….Non si smette mai di cercarle”.

L’Avvocato Nicodemo Gentile, legale dell’Associazione Penelope attiva nella tutela delle persone scomparse che segue il caso ha scritto su facebook “una sconfitta per tutti, caso archiviato. La giustizia si è arresa. Toccanti i pensieri dei familiari. Loro non riescono ad archiviare il dolore per la scomparsa”.

Noi lo abbiamo intervistato in esclusiva e ci ha riferito che: “noi ci siamo battuti come i leoni, siamo riusciti per due volte a non farla chiudere perché la richiesta di archiviazione risale a un po’ di tempo fa. Nonostante siano stati accolti gli approfondimenti che noi avevamo chiesto, purtroppo poi non c’è stato questo disperato filo che portava a dare ulteriori elementi e aggiungerli. Io come legale, i familiari, hanno fatto appello alla popolazione; se c’è qualcosa, se riescono a ricordarsi qualcosa magari insignificante ma che potrebbe riaprire le indagini”.

La vicenda:

Quella mattina Irene Cristinzio si era svegliata alle 6.40, era uscita di casa prima del solito poichè aveva tante cose da fare in vista del tanto atteso rientro della figlia e dell’amato nipotino. Quei primi giorni di luglio 2013 erano stati per lei carichi di gioia e intense emozioni perché i suoi figli, che vivono al nord, erano tornati per trascorrere le vacanze nella villa di famiglia e questo clima di assoluta serenità e armonia, traspariva anche agli occhi dei suoi amici. “Ci vediamo alle 8.30”, disse prima di uscire di casa per andare a fare jogging lungo una strada di campagna; un percorso di circa sei chilometri che faceva tutte le mattine sotto consiglio del medico perché soffriva di ernia. Tutte le mattine percorreva da sola quel tratto di strada, ma si sentiva comunque al sicuro perché conosceva bene coloro che abitano lungo quel percorso.

Ma la consuetudine si è trasformata improvvisamente in assenza, silenzio e mistero: Irene Cristinzio scompare misteriosamente. Cosa è successo? Dov’è Irene? Tanti i testimoni che l’hanno vista percorrere il tratto di strada di andata e di ritorno, tanti che l’hanno salutata ma poi? Le tracce di Irene si perdono con certezza all’incrocio tra Via Europa e Via Giovanni Porru. Aveva con se una pochette, due cellulari che risultano irraggiungibili, il portafoglio con i documenti lo ha lasciato a casa. I suoi due cellulari, alle 9, risultano già spenti e dai tabulati non emerge nulla di concreto. Immediate le ricerche da parte degli inquirenti che setacciano in lungo e in largo tutto le zone circostanti, ma di Irene nessuna traccia.

L’ipotesi più accreditata è che la donna possa essere stata portata via con la forza, rapita. Ma da chi? Soprattutto: perché? Dalle indagini è emerso che in paese vi sono altre donne somiglianti ad Irene, una di loro abita proprio lungo il tratto di strada che ogni giorno la professoressa percorreva per fare jogging: c’è stato forse uno scambio di persona? Irene è stata scambiata per un’altra donna che si vestiva come lei e che percorreva il medesimo tratto di strada? Interrogativi che ancora oggi non trovano risposta. La famiglia vive anni di angoscia ma soprattutto si batte per la verità. Nicoletta Nanni, figlia di Irene Cristinzio e Vice Presidentessa dell’Associazione Penelope Sardegna Onlus ha rivolto quest’anno ai soci, un toccante messaggio sul tema degli scomparsi: “l’unico obiettivo di Penelope è quello benefico di prestare aiuto e sostegno alle famiglie delle persone scomparse. E’ il perseguimento di tale obiettivo che deve essere il motore dell’associazione, non bisogna dimenticarlo! Buon lavoro”.

Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo parlato la Dottoressa Mary Petrillo, Psicologa, criminologa, Coordinatrice del Crime Analysts Team, Docente Master Univ. Niccolò Cusano e ci ha dato il suo punto di vista in merito alla vicenda.

Il problema delle persone scomparse è purtroppo, attualmente, un argomento diffuso e noto, ci sono trasmissioni televisive dedicate a tale problematica, libri e spesso molti articoli di giornale. La questione degli scomparsi è in Italia un argomento di dibattito anche parlamentare, infatti, grazie all’associazione Penelope, organo attendibile e serio che tratta tale tematica, si è riusciti ad ottenere un Commissario straordinario del Governo, facente capo al Ministero dell’interno, che tratta specificatamente tale questione.

L’associazione Penelope è una organizzazione formata da famiglie ed amici delle persone scomparse, grazie alla solidarietà tra gli aderenti e simpatizzanti della associazione stessa ed anche con l’aiuto di esperti delle scienze forensi, si propone di promuovere iniziative, anche a livello pubblico, che sostengano coloro che si trovano nella condizione di avere una persona cara scomparsa. L’associazione Penelope si pone tra l’altro come interlocutore tra gli organi competenti e le famiglie degli scomparsi a sostegno di queste ultime. Personalmente ho avuto modo, con grande piacere, di partecipare alle riunioni della sede di Penelope Lazio, qualche anno fa, ed ho partecipato anche alle loro iniziative, mi ha insegnato molto su questo argomento ed ho avuto modo di constatare a quali problematiche vanno incontro le famiglie e gli amici delle persone scomparse.

Oltre a problemi di natura burocratica, queste persone lottano ogni giorno col dramma che li ha colpiti e sono molto provati a livello psicologico. Credo sia fondamentale aiutare amici e parenti delle persone scomparse a sentirsi meno soli. Il Commissario Straordinario per le persone scomparse è, invece, un organo del Governo, che fa capo al Ministero dell’Interno, e che coordina a livello operativo le amministrazioni dello Stato interessate a vario titolo alla questione delle persone scomparse mediante l’utilizzo di uomini e mezzi. L’ufficio del Commissario straordinario, inoltre, è preposto a monitorare le attività istituzionali dei soggetti impegnati nella ricerca delle persone scomparse, quindi analizzare le informazioni acquisite al fine di proporre alle autorità competenti eventuali soluzioni volte a migliorare l’azione amministrativa e l’informazione di settore.

A livello territoriale il Commissario straordinario si avvale dell’ausilio delle Prefetture. Nell’ambito dell’ufficio del Commissario Straordinario per le persone scomparse è attualmente utilizzato a sostegno della ricerca di queste persone il cosiddetto sistema informatico RiSc, ossia schede che servono al riconoscimento biometrico dei cadaveri che non hanno nome sulla base di parametri biometrici, l’eventuale riconoscimento di un individuo che risulta scomparso attraverso il censimento dei cadaveri non identificati, ovvero la misurazione delle variabili fisiologiche che permettono di identificare un individuo. La procedura prevede l’inserimento nel Ri.Sc. della scheda sulla persona scomparsa, che viene poi confrontata con quelle contenenti i dati dei cadaveri non identificati, producendo una lista di compatibilità, ossia una serie di ipotesi di corrispondenza secondo una scala di valori che va da scarso a ottimo.

Il sistema contiene anche le schede degli scomparsi del passato. Riguardo la ricerca di persone scomparse la sottoscritta ha, invece, elaborato un report da far redigere ai familiari e /o gli amici del soggetto scomparso, al fine di rendere più veloci le procedure investigative. In relazione anche agli ultimi avvenimenti di cronaca ed ascoltando le famiglie e gli amici delle persone scomparse mi sono resa conto che il primo problema cui queste persone si trovano ad affrontare è quello di sentirsi dire che il proprio caro/a si sia allontanato volontariamente e consapevolmente. Grazie al profilo che emerge da questa mia tecnica, invece, si mira ad ottenere un approfondimento caratteriale e comportamentale di base del soggetto scomparso, che dovrebbe aiutare gli inquirenti a fare chiarezza sulla scomparsa stessa. Il report, da me elaborato, si serve di una metodologia secondo cui la ricerca di una persona scomparsa viene effettuata analizzando e verificando alcuni dati e mi sono rifatta a livello scientifico ad un paio di tecniche più che consolidate. Per quanto concerne la tecnica da me elaborata, essa consiste nello studio della persona scomparsa e rappresenta un elemento centrale che serve a chiarire la sequenza degli eventi, al fine di spiegare le modalità ed i motivi dell’accaduto, ed eventualmente il perché la persona scomparsa potrebbe essere, invece, considerata una vittima al fine di scoprire l’eventuale nesso causale tra “vittima ed aggressore”.

Chiaramente nel caso di una scomparsa, non sappiamo se il soggetto sia vivo o morto, non sappiamo se è stato rapito, quindi il report deve prevedere la raccolta dei dati informativi sulla “persona scomparsa” per ricostruirne il profilo psicologico, considerando l’individuo scomparso come un soggetto vivo e vegeto, fino a prova contraria, ossia il ritrovamento del corpo. Il report permette di ricostruire la personalità ed il comportamento della persona scomparsa. Il tutto è incentrato al fine di costituire un protocollo di ricerca che darebbe modo di semplificare e velocizzare la ricerca. Il protocollo da me elaborato, a mio parere, dovrebbe essere previsto fin dall’inizio dell’indagine investigativa, appena si presenta la denuncia di scomparsa, quindi facendolo compilare immediatamente ad amici e parenti e comunque a persone vicine al soggetto scomparso. Un altro fattore importante sarebbe quello di prevedere la somministrazione di test specifici per l’attendibilità di eventuali testimoni, chiaramente, sono fondamentali le ricerche sul Territorio, mediante uomini, mezzi e cani addestrati.

La ricerca spesso parte fin da subito, grazie ad amici e parenti dello scomparso, attraverso un “tamtam” sui mezzi di informazione e su Internet, oltre che coll’affissione di foto della persona scomparsa nella zona di appartenenza. A proposito dei parenti ed amici della persona scomparsa, la sottoscritta, ha anche elaborato un protocollo di sostegno psicologico, in quanto parenti ed amici sono soggetti a reazioni emotive che col tempo possono comportare problemi anche di natura psicofisiologica. Mi sento di consigliare alle persone che si trovano in una situazione in cui è scomparso un loro caro di affidarsi in primis alle Forze dell’Ordine e a professionisti preparati, non improvvisati, è fondamentale, infatti, informarsi in modo accurato ed approfondito circa le persone con cui si ha a che fare.

L’aiuto professionale nei casi di scomparsa è fondamentale, è necessario un sostegno psicologico, in quanto, a volte, parlare in un ambiente sicuro su come stanno andando le cose, può dare la forza per andare avanti. Molti familiari ed amici di persone scomparse, infatti, cercano di rendersi attivi nelle ricerche specialmente se c’è il sospetto che possa trattarsi di un omicidio e tentano, con ogni mezzo, di tenere sempre alta l’attenzione sul caso. Consideriamo anche l’eventualità favorevole che la persona scomparsa venga ritrovata, ebbene le famiglie e gli amici possono prendere in considerazione di avvalersi di una consulenza professionale, di mediazione e riconciliazione per aiutare a prevenire la situazione che si è venuta a creare. Ulteriore supporto può anche essere utile se la persona scomparsa è stata, invece, vittima di un reato, ciò potrebbe aiutare a comprendere la loro esperienza e fornire loro sostegno, se ne sono usciti vivi, mentre se nella infausta ipotesi questo non accade, allora è molto importante aiutare parenti ed amici ad elaborare l’accaduto.

Angelo Barraco

 

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti