scarrocciati

di Silvio Rossi

 

Alla fine la rottura è arrivata. Mentre il sindaco di Verona, Flavio Tosi, si trovava negli studi di “Otto e Mezzo”, trasmissione condotta sul canale “La7” da Lilly Gruber, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, firmava l’espulsione del segretario nazionale della Liga Veneta.
La lunga querelle che ha visto i due personaggi più carismatici della formazione politica contrapporsi su posizioni che sono diventate sempre più inconciliabili, è terminata con la decisione più drastica, che non permette ricongiungimenti. L’espulsione di Tosi dalla Lega, potrebbe avere risultati drammatici per Via Bellerio.
Tutto dipenderà da quanti, nella Liga Veneta, si dimostreranno fedeli al proprio segretario, ne condivideranno la richiesta di autonomia rispetto alle decisioni che provengono da Milano. Quanti decideranno di votare, come Presidente di regione Tosi invece di Zaia, Governatore uscente, candidato di cartello della Lega.
Ufficialmente la rottura si è determinata per la richiesta non soddisfatta di inserire nelle liste delle regionali alcuni fedelissimi di Tosi, ma il faccia a faccia tra i due leader nasconde una questione più importante. Quale strategia avrà la Lega per il futuro? Proprio sulle alleanze in Veneto si giocherà l’indirizzo che il partito avrà nel prossimo futuro.
Se Matteo Salvini ha improntato la sua linea politica su posizioni di destra più radicale, con la vicinanza a Fratelli d’Italia e Casapound, e il forte contrasto con le formazioni più centriste, in particolare con il Nuovo Centro Destra di Alfano, e con i settori più moderati di Forza Italia, il suo antagonista proprio a queste ultime formazioni strizza l’occhio, predicando l’unità del centrodestra, evitando le posizioni più estremiste.
Il vero rischio è che mentre Tosi e Salvini, parafrasando uno slogan del fondatore del partito, Umberto Bossi, fanno a gara a “chi ce l’ha più duro”, la divisione degli elettori leghisti in regione possa favorire la candidata di centrosinistra, “lady like” Moretti, avversaria silente, che mentre “batte il territorio” sperando di recuperare i voti che le mancavano all’inizio, si gode le bordate che i due ex amici si lanciano, con accuse di comportamenti dittatoriali lanciate da Tosi, o le risposte del segretario, che accusa il veronese di slealtà e opportunismo.