Scandalo false pratiche cittadinanza italiana a calciatori professionisti brasiliani: 2 arresti

 

di Paolino Canzoneri


NAPOLI – Una organizzazione dedita al rilascio di false pratiche di cittadinanza italiana è stata sgominata nel capoluogo campano a seguito di una indagine iniziata nell'estate del 2016. Nel blitz i carabinieri hanno dato esecuzione ad una ordinanza di Custodia Cautelare messa dal GIP di Nola. In manette il responsabile dell'ufficio di Stato Civile di Brusciano della provincia napoletana e il titolare di una agenzia di Terni che si occupava di pratiche a livello amministrativo. Le indagini del capitano Angelone della compagnia di Castello di Cisterna hanno consentito i carabinieri di porre fine ad un giro illegale di false pratiche di cittadinanza italiana a cui sono incappati anche calciatori professionisti come come Corsini Bruno Henrique del Palermo Serie A, Gabriel Boschilia della Liga 1 francese, Silva Eduardo Henrique dell'Atletico Mineiro Serie A brasiliana, Dos Reis Lazaroni Guilherme Henrique della squadra Red Bull della Serie B del brasile, Vancan Daniel del Gil vincente FC Serie B portoghese, Colcenti Antunes Eduardo e Ferrareis Gustavo Henrique dello Sporting Club Internacional della Serie A brasiliana. Facile intuire come il raggiro crei non pochi problemi di carattere legale ai giocatori attualmente impegnati nei rispettivi campionati e la notizia ha del clamoroso perchè si estende fino ad oltre 300 cittadini brasiliani che inconsapevolmente hanno affrontato le spese per diventare italiani in base allo ius sanguinis che consentiva la possibilità di cittadinanza per nascita da un genitore già in possesso della stessa cittadinanza. Un sistema rapido in grado di aggirare i vincoli di tesseramento previsti dall’attuale normativa e l'accesso era facilitato grazie ad un semplice timbro comunale e una pratica redatta a tavolino nell'eccellenza del calcio europeo. Il sindaco di Brusciano nel napoletano ha personalmente rimosso impiegati e responsabili dalle loro mansioni e ha commentato: "Ho rimosso il responsabile e tutti gli altri impiegati, assegnandoli ad altre mansioni e ho anche avviato un'indagine interna analizzando tutte le pratiche sottoposte all'ufficio anagrafe nel periodo in cui la persona arrestata vi ha lavorato. Con le notizie del coinvolgimento di alcuni giocatori professionisti che hanno ottenuto illecitamente la cittadinanza, ho capito e compreso la cautela e la blindatura delle notizie adottata fin dal 2016 dagli investigatori".