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Cronaca

Sarah Scazzi: la Cassazione conferma la condanna all'ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano

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Tempo di lettura 2 minutiUna pagina nera della cronaca italiana che si chiude definitivamente e che lascia dietro di se uno strascico di dolore in cui diverse famiglie si sono definitivamente distrutte

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di Angelo Barraco

Bari – Dopo 7 anni e tanti colpi di scena è stata decretata la parola fine al delitto di Avetrana. La Prima sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, entrambe imputate per l’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi che nel fiore dei suoi quindici anni e nella spensieratezza di quel rovente e afoso 26 agosto del 2010 è stata brutalmente uccisa e gettata  in un pozzo. La Cassazione ha inoltre vagliato la posizione di Carmine Misseri, fratello di Michele, condanna a 5 anni e 11 mesi per soppressione di cadavere. E' stata esaminata inoltre la posizione dell'ex legale di Sabrina Misseri, Vito Russo, che in appello è stato condannato ad un anno e quattro mesi  e in primo grado a due anni e Giuseppe Nigro, entrambi condannati per favoreggiamento. Le due donne sono accusate di aver strangolato la giovane il cui corpo sarebbe successivamente stato occultato dallo zio Michele Misseri, condannato ad otto anni per occultamento di cadavere ma che oggi, a seguito di continue confessioni e ritrattazioni in merito ai fatti di quel terribile giorno, si proclama responsabile dell’omicidio. Sarah era una ragazza che amava uscire con le amiche e passare i pomeriggi in armonia con le persone care a cui voleva bene, la sua morte ha avuto un forte eco mediatico per il coinvolgimento di persone appartenenti alla cerchia familiare della giovane. Tanti sono stati gli appelli lanciati dalla mamma di Sarah attraverso i vari canali televisivi, tanti gli avvistamenti, le segnalazioni e le speranze che in quei giorni concitati hanno rappresentato un appiglio ma il tutto va in frantumi 42 giorni dopo la scomparsa, quando Michele Misseri confessa di aver ucciso e aver occultato il cadavere della nipote. I giornali in quei giorni di grande sgomento e incredulità mettono il mostro in prima pagina e titolano la chiusura del caso quasi con tono imperativo, ma le versioni di Misseri sono destinate a mutare nel corso del tempo e infatti alcuni giorni dopo ritratta tutto e punta il dito contro la figlia Sabrina. Successivamente si dichiara nuovamente colpevole, ma le indagini si erano già avviate e avevano scoperchiato quello che per i Giudici è da considerarsi un vaso di pandora inoppugnabile e impregnato di elementi che inchiodano le due donne. Il 24 luglio 2015 Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono state condannate all’ergastolo. Dopo il verdetto, esattamente dopo 13 mesi, sono state depositate le motivazioni della sentenza che sono racchiuse in 1277 pagine. Una pagina nera della cronaca italiana che si chiude definitivamente e che lascia dietro di se uno strascico di dolore in cui diverse famiglie si sono definitivamente distrutte e una bambina nel fiore dei suoi anni non potrà mai più vedere il sole d'agosto.

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