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di Angelo Barraco
Taranto – Riprende il processo d’appello per la morte di Sarah Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010. Per l’omicidio sono stati condannati dalla Corte d’Assise di Taranto; la cugina di Sarah, Sabrina Misseri e la zia, nonché madre di quest’ultima, accusate entrambe di omicidio doloso aggravato e Michele Misseri, padre di Sabrina nonché marito di Cosima, alla pena di otto anni per soppressione di cadavere. Durante il processo d’appello vengono fatte ascoltare le intercettazioni tra Sabrina e il padre e Cosima Serrano rende delle importanti dichiarazioni spontanee. L’intercettazione di Sabrina risale al periodo successivo al ritrovamento di Sarah e Sabrina chiede al padre il perché avesse compiuto l’atto di ucciderla. Secondo gli avvocati di Sabrina, questa intercettazione dimostrerebbe l’innocenza della loro assistita, secondo l’accusa invece Sabrina si stava semplicemente costruendo un alibi. Questo è quanto dichiarato da Cosima Serrano: “Mio marito ha tentato di aggredirmi due volte. La prima con un'accetta, la seconda volta in campagna con una pietra – Alcuni amici di Sarah le dicevano che il padre era un delinquente. Noi non abbiamo mai detto questo, lo può dire anche Claudio – Si è parlato tanto di invidia, gelosia, ma non ho mai sentito che tipo di gelosia, invidia, di quale rancore? Ci siamo sempre aiutati l'un l'altro tra genitori e sorelle, quando Concetta ha avuto bisogno di me sono stata sempre presente, sempre a disposizione, non me lo facevo ripetere due volte -Il fioraio racconta un sogno, è assurdo che Sarah si trovasse lì in strada e Anna Pisanò ha amplificato un sogno. Quel giorno Sarah non l'ho vista proprio, l'ho vista la sera prima. Il 26 agosto sono andata a lavorare la mattina, siamo andati fra San Giorgio Jonico e Taranto, sono tornata non prima delle 13.30 e a casa non c'era nessuno”. Il processo è stato aggiornato il 13 marzo. Nell’udienza del 27 marzo ci sarà invece la discussione del sostituto procuratore generale. Dal primo aprile inizieranno le arringhe difensive invece. La sentenza è prevista per i primi di maggio.
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