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Latina

SANTI COSMA E DAMIANO, EMERGENZA IDRICA: CITTADINI IMBUFALITI, IL COMUNE DIFFIDA ACQUALATINA

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Tempo di lettura 2 minuti il primo cittadino aveva chiesto alla società idrica di riportare alla normalità, in breve tempo la situazione

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Red. Cronaca

Santi Cosma e Damiano (LT) – Diffidata Acqualatina per la gestione idrica che ormai da una ventina di giorni investe alcune zone del comune di Santi Cosma e Damiano in provincia di Latina. Il Sindaco Vincenzo Di Siena, ha fatto sapere che dopo i disagi delle scorse settimane si era provveduto a convocare immediatamente i responsabili della società idrica Acqua Latina per comprendere le ragioni di questo disagio e soprattutto per lamentare la disinformazione che, certamente, non ha aiutato, rendendo ancora più grave il disagio stesso, anche in coincidenza con il picco delle temperature estive che si stanno registrando in questi giorni.
Nell’incontro era emerso che la causa principale era dovuta ad una forte e grande perdita registratasi nei pressi della sorgente di capodacqua alla quale si stava lavorando con continuità per cercare di riportare la situazione alla normalità. Nel corso dell’incontro, il primo cittadino di Santi Cosma e Damiano, aveva chiesto di riportare alla normalità, in breve tempo la situazione e, nel frattempo, di potenziare l’informazione per consentire alla popolazione di potersi organizzare e, soprattutto, qualora si fosse resa necessaria una razionalizzazione per consentire il ripristino della sorgente, di farla in fasce orarie accessibile potenziando anche la fornitura sostitutiva per le ore di assenza del servizio, condizioni queste ultime puntualmente non osservate.

“Per cui” ha dichiarato il Sindaco Di Siena, “poiché sono trascorsi altri giorni senza che nulla sia cambiato e soprattutto nella continua assenza di informazione e predisposizione di servizi sostitutivi da parte della società Acqualatina, abbiamo provveduto a diffidare la stessa a provvedere al ripristino immediato del servizio e, nel contempo a garantire l’informazione continua e costante sugli orari di erogazione nelle zone interessate, qualora si dovesse rendere necessaria una razionalizzazione dovuta alla risoluzione del problema creatosi nei pressi della sorgente, ed alla contemporanea predisposizione dei servizi sostitutivi”.

Sul punto è intervenuto anche il Vice Sindaco, Vincenzo Petruccelli, il quale ha commentato come indecente questo modo di gestire il problema che rende impossibile anche a chi amministra il territorio di poter dare spiegazioni e risposte ai cittadini, sistema questo che è inaccettabile oltre che ingiustificabile, in quanto tende a considerare gli amministratori dei comuni che sono soci della società e gli stessi cittadini che sono i fruitori del servizio, peraltro ben pagato, quasi come fossero degli estranei. Se la situazione dovesse persistere, ha concluso l’Assessore Petruccelli, non è escluso che si possa dare luogo a forme di protesta anche eclatanti, perché affrontare queste temperature, soprattutto con anziani soli e bambini piccoli, senza acqua e, soprattutto, senza sapere se, come e quando poterla utilizzare, riporta questo territorio indietro di cento anni. Auspico che i nuovi sindaci neo eletti nelle città medio grandi (Latina, Terracina, Nettuno), che sono i soli, per motivi numerici, a poter fare la differenza, insieme ad altri sindaci che hanno a cuore l’interessi delle proprie comunità, mettano mano alla gestione di questa società ricordando è al servizio dei cittadini e non di determinate forze che fino ad oggi l’hanno gestita o di altre che hanno tentato inutilmente di conquistarne la gestione.

 
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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