Cultura e Spettacoli
Sanremo 2017: conclusa la 67 edizione. Francesco Gabbani con “Occidentali’s Karma” vince il festival
Tempo di lettura 7 minutiL'operazione di "businness" nel legare insieme Rai e Mediaset è servita sicuramente per aggiornare il "parco artisti" con talenti nuovi in grado di fare la loro egregia figura
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8 anni faon
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di Angelo Barraco – Paolino Canzoneri
SANREMO – La 67esima edizione del Festival di Sanremo è stata vinta da Francesco Gabbani con il brano “Occidentali’s Karma” che si è aggiudicato inoltre il Premio Tim Music per il brano più scaricato; il secondo posto è stato conquistato da Fiorella Mannoia con il brano “Che sia benedetta” che ha portato a casa il premio per il miglior testo e il premio sala stampa; al terzo posto si è posizionato invece Ermal Meta, che conquistato anche il premio della critica. Un altro artista premiato e fragorosamente accolto dal Teatro Ariston è stato Al Bano Carrisin, premiato dall’orchestra per il miglior arrangiamento. Al sedicesimo posto si è posizionato Clementino, al quindicesimo posto Alessio Bernabei, al quattordicesimo posto Chiara, al tredicesimo posto Marco Masini, al dodicesimo posto Lodovica Comello, all’undicesimo posto Michele Zarrillo, al decimo posto Samuel, al nono posto Bianca Atzei, all’ottavo posto Elodie, al settimo posto Fabrizio Moro, al sesto posto Sergio Sylvestre, al quinto posto Paola Turci, al quarto posto Michele Bravi. Numerose sono state le contestazioni nel corso della nomina degli artisti e delle loro rispettive posizioni in classifica, non sono mancati i fischi e parole di diniego per alcune collocazioni in classifica rispetto che altre.
La kermesse sanremese è iniziata ufficialmente con Carlo Conti in mezzo alla platea che lo ha accolto con effimero entusiasmo la platea presentando un gruppo rock costituito da ragazzi affetti da sindrome down chiamati “I Ladri di Carrozzelle” che hanno eseguito un brano dal titolo “Stravedo per la vita”; un vero e proprio inno al non arrendersi mai dinnanzi alle difficoltà della vita e incitando il prossimo a non tirarsi mai indietro. Il brano è stato dedicato a Piero, un ragazzo che faceva parte del gruppo ma venuto a mancare poco tempo fa. Trapela con piacere e immenso stupore dei presenti la spiccata intelligenza e autoironia del cantante affetto di cecità che si è rivolto a Conti dicendo che non avrebbe fatto le scale ad “Occhi chiusi”. Vengono presentati i presidenti della giuria di qualità che sono stati: Rita Pavone, Linus, Violante Placido, Giorgio Moroder, Paolo Genovesi, Giorgia Surina, Andrea Morricone, Greta Menchi. La serata inizia ufficialmente quando le luci dell’imponente Teatro sono spente e dei fari sono puntati su di un uomo che al centro del palcoscenico canta pregevolmente un brano acustico dal titolo “ci si arrende”, si tratta di Zucchero Fornaciari che sale su quel palco dopo 30 anni. Tanta l’attesa per l’ingresso di Maria De Filippi che però non scende dalle rinomate scale dell’Ariston calcate negli anni passati da tante soubrette, preferisce un ingresso comodo e nettamente defilato dicendo a Conti di non saperlo fare. E’ sicuramente la prima presentatrice a non essere scesa dalle imponenti scale dell’Ariston e certamente ha sdoganato anche un simbolo associativo prettamente legato alla figura della presentatrice che attraversa senza indugi i tanti gradini per salutare il pubblico.
E’ la volta dei cantanti in gara e la prima ad esibirsi è stata Elodie. Tutti i cantanti hanno ricevuto un in bocca al lupo da una persona a loro vicina e nel caso di Elodie si è trattato di Loredana Bertè. Da puntualizzare i piccoli errori di Maria nell’elencare gli autori ed esecutori del brano, segno di stanchezza? Chissà, sta di fatto che l’esecuzione avviene in modo fluido e lineare, senza troppe novità rispetto alle precedenti. Il secondo ad esibirsi è stato Michele Zarrillo, che riceve un in bocca al lupo da parte di Riccardo Fogli; segue Sergio Sylvestre ma sin da subito emergono problemi tecnici e non si capisce come mai il cantante non è presente, motivo? La scala era rimasta alzata e per tale ragione l’ingresso degli artisti risultava bloccato, Maria commenta l’accaduto “abbassiamo la scala credo sia impossibile che lui possa entrare”. La scala viene comunque abbassata, riceve un in bocca al lupo da parte di Eros Ramazzotti e l’esecuzione è pregevole. E’ il turno di Fiorella Mannoia, accolta immediatamente dalla platea dell’Ariston con fragorosi applausi e un tifo quasi da stadio. Le fa il suo in bocca al lupo l’amico Enrico Ruggeri. Dopo la promozione della fiction Rai “Studio 1” segue Fabrizio Moro che riceve un in bocca al lupo da parte di Gianluca Grignani e tocca poi ad Alessio Bernabei che li riceve invece da Rudy Zerbi, giudice del programma Mediaset Amici.
Segue il tanto atteso collegamento con Maurizio Crozza, che parla di Donald Trump e del fatto che sia l’unico politico del mondo a mantenere le promesse elettorali che fa. Si è poi messo in testa una parrucca, ha indossato un paio di occhiali e dei baffi imitando il Senatore Razzi, facendo a sorpresa il suo ingresso all’interno dell’Ariston. Numerosi gli argomenti trattati, uno su tutti ha riguardato coloro che timbravano il cartellino in mutande ma Conti ha arginato prontamente il tema caldo, definendolo un “caso isolato” e ha preferito pilotare la conversazione verso altri lidi certamente più malleabili come la musica e la politica internazionale. Successivamente esegue un brano e dopo aver chiesto a Maria di presentarlo, da alla stessa 10 euro come gesto simbolico dicendole che è “diseducativo per i bambini” e simula un bacio. Intanto sullo sfondo aleggia il volto di Donald Trump mentre Crozza canta a gran voce “Attaccati al Trump”, il pubblico accoglie positivamente.
Continua la kermesse con Marco Masini che riceve un in bocca al lupo da Gabriel Batistuta. L’ultima serata ha visto una copiosa presenza di ospiti e sul palco torna ancora una volta, dopo l’esibizione introduttiva, Zucchero Fornaciari che questa volta canta il suo ultimo successo “Partigiano Reggiano”, la platea entusiasta applaude il cantante che a fine esibizione presenta a tutti i prestigiosi musicisti che lo accompagnano durante il tour di Black Cat, suo ultimo album in studio. I toni si calano, si assopiscono e Maria si immedesima nelle atmosfere di C’è Posta Per Te in cui racconta la vita e il trascorso e introduce la storia che ha portato alla nascita del brano “Miserere”. Zucchero racconta l’aneddoto che lo ha spinto a chiedere la collaborazione di Luciano Pavarotti e le successive iniziative benefiche che si sono sussegite come il Pavarotti & Friends realizzato in 12 edizioni e che ha portato tanto bene a popolazioni meno fortunate. Si è esibito in una maestosa e commovente versione di “Miserere” con la voce di Luciano Pavarotti e la sua immagine dietro che hanno fatto tremare e commuovere l’Ariston, creando un suggestione ed emozione che si è tramutata in un lungo e fragoroso applauso e Zucchero ha omaggiato il suo amico scomparso dicendo “per Luciano, per Luciano!”. Viene consegnato inoltre un premio.
Si è esibita poi la cantante Paola Turci che ha ricevuto un in bocca al lupo da parte di Nek, segue un’esecuzione senza sbavature con un pubblico che plaude la sua espressività e l’intensità del suo brano. Tocca a Bianca Atzei che riceve un in bocca al lupo da Checco dei Moda’, autore del brano. Esecuzione del brano magistrale che entusiasma un pubblico sempre più coinvolto dai brani preposti. E’ il turno dell’energico nonché vincitore del Festival Francesco Gabbani, che riceve un in bocca al lupo dalla Celentano e con una giacca luccicante fa ballare tutto l’Ariston con la sua “Occidentali’s Karma” con a fianco l’immancabile Scimmia; è la volta di Chiara che riceve l’augurio da parte di Francesco Renga; segue Clementino che riceve un in bocca al lupo da parte di Edoardo Bennato.
La serata si è aperta alle commemorazioni delle stelle musica italiana e viene chiamata sul Palco Rita Pavone che si trova nella giuria di qualità e le viene consegnato un prestigioso premio alla carriera. Carlo Conti la lascia sul palco a cantare un suo brano storico e l’esecuzione magistrale incanta tutti e si conclude con un fragoroso applauso dell’Ariston che si alza in piedi. La cantante, visibilmente commossa, esclama “71 anni me li porto bene” e con la palma d’oro in mano esclama “questo è vostro”. Commozione anche tra il pubblico presente. La gara intanto prosegue a ritmo veloce ed energico ed è il turno di Ermal Meta che riceve un in bocca al lupo da parte di Fiorello che fa dell’ironia dicendo “oggi tutto è truccato, anche il Festival è truccato, me lo ha detto Carlo Conti”. A parte qualche piccolo problema tecnico iniziale con la chitarra poi tutto fila liscio; segue Lodovica Comello che riceve un in bocca al lupo da Claudio Bisio.
E’ stato il turno di un altro prestigioso ospite sul palco dell’Ariston, Enrico Montesano. Il celebre attore non risparmia ironia e sarcasmo sulle problematiche politiche attuali, sulla mancanza di lavoro in Italia e non si risparmia nessun politico italiano, il pubblico accoglie positivamente la comicità che non tramonta mai e lo applaude con gusto. Prosegue la gara con Samuel che riceve un in bocca al lupo da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, segue Michele Bravi che riceve un in bocca al lupo da Fabio Rovazzi e poi è stato il turno di un’altra ospite, Geppi Gucciari che è scesa dalle scale dell’Ariston raccogliendo un grande applauso. Ha fatto una riflessione sull’attitudine che c’è in Italia nel dire le bugie, ha parlato di Giulio Regeni e l’assenza di verità in una vicenda tanto cara a noi quanto ingiusta, ha parlato del titolo sulla Raggi “patata bollente”. Segue un’altra ondata di ospiti come Alvaro Soler che ha cantato un medley e gli è stato inoltre consegnato un premio, poi è toccato ad Amara e Paolo Vallesi, Emanuele Fasano, lo Chef Carlo Cracco e Ubaldo Pantani che ha imitato Massimo Giletti.
Le considerazioni che si traggono alla conclusione di questa edizione sono positive in merito all'organizzazione complessiva. Impeccabile e precisa in ogni dettaglio, ha dato dimostrazione di essere al pari della grandi produzioni delle altre emittenti per quello che riguarda l'universo legato agli spettacoli. Tutto è stato coordinato con perizia grazie anche alla professionalità eccelsa e stagionata di Carlo Conti che alla sua terza prova di conduzione e gestione ha saputo riconfermare la sua enorme perizia e professionalità. Al suo fianco Maria De Filippi inizialmente forse un po troppo legata al suo modo pacato e lento di condurre una trasmissione, è riuscita non senza una certa fatica ad affiatarsi con Conti ma pur sempre in modo discontinuo.
L'operazione di "businness" nel legare insieme Rai e Mediaset è servita sicuramente per aggiornare il "parco artisti" con talenti nuovi in grado di fare la loro egregia figura. Le canzoni del 2017 complessivamente non sembrano siano state clamorose o meravigliose ma è pur vero che questa sensazione la si prova ogni anno perchè la musica è un po come il vino, per sentirne il suo sapore e la sua profondità, deve maturare nel tempo e deve diventare colonna sonora della vita degli italiani. Solo allora alcuni brani saranno destinati ad entrare nella storia della musica leggera italiana. E' stato importante mettere in risalto quanto di positivo c'è nel nostro paese in termine di attenzione e valorizzazione dei valori umani espressi nelle forze dell'arma e dell'ordine da sempre impegnati in interventi di assistenza non soltanto dinanzi a calamità naturali ma nel loro costante e quotidiano impegno che va sempre considerato. Da correggere forse l'eccessiva lunghezza dell'edizione.
Cinque serate appaiono un po una forzatura legata a motivi di pulsante ed ossessiva pubblicità ma alla lunga il tutto diventa stressante e forse anche controproducente. Quell'omino in giacca e cravattino che a ritmo del motivetto musicale cantato nientedimeno che dalla grande Mina, si dimena in quel balletto ritmato e sciolto diventa poi una presenza odiosa e stancante che già al terzo giorno si vorrebbe la presenza di un cecchino nelle vicinanze. Piacevole e divertente anche il contributo dalla sala stampa di Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le Storie Tese che con la sua solita comicità "scabrosa" e irriverente fa da filtro per introdurre il Dopo Festival condotto anche quest'anno da Savino e coadiuvato dalla Gialappa's band. Divertente e godibile ma senza dubbio ben lontana dall'edizione condotta in toto da Elio e la sua band del 2008 fra le più divertenti in assoluto. La prossima edizione dovrà trovare un nuovo conduttore; più volte Conti ha affermato che questa del 2017 sarebbe stata l'ultima e quindi il "toto festival" avrà un intero anno per scommettere sul nuovo conduttore..Frizzi? Cucciaro?..vedremo. Intanto divertiamoci a ballare il tormentone del 34enne Gabbani che con il suo karma occidentale contribuirà a rendere la nostra vita quotidiana più ritmata e briosa. Buona la 67esima.
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