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Lo stop a migliaia di interventi chirurgici programmati negli ospedali ed inevitabili disagi per i cittadini si preannunciano per oggi in tutta Italia: medici e veterinari del Sistema sanitario nazionale incrociano infatti le braccia per 24 ore. Alla base dello sciopero, la richiesta di maggiori fondi per la Sanità pubblica, che i sindacati dei camici bianchi definiscono “ormai al collasso”, ed il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da dieci anni. Ma la protesta, tengono a precisare le organizzazioni sindacali, è anche a favore dei cittadini stessi, per garantire a tutti un’assistenza adeguata.
Dal canto suo, il ministro della Salute Giulia Grillo ha affermato che “nella legge di bilancio ci sono le risorse per onorare gli impegni presi rispetto ai rinnovi contrattuali 2019-21. Contestualmente è previsto l’aumento del fabbisogno sanitario nazionale standard (2019-21). Gli impegni previsti per il rinnovo della dirigenza da prime valutazioni si aggirano intorno ai 450 mln l’anno”. “Ci sono – ha assicurato – le premesse per rientrare nell’aumento programmato del Fondo sanità che vale 4,5mld in 3 anni”.
Alla protesta di oggi aderiscono tutte le principali sigle sindacali di categoria, incluse le maggiori, Anaao e Fp Cgil Medici. Nella giornata di sciopero nazionale sono decine le manifestazioni in programma in tutta Italia. Come previsto per legge, sarà comunque garantita la “continuità delle prestazioni indispensabili”.
Allo sciopero parteciperanno anche gli specializzandi anestesisti, chiamati a raccolta dall’Associazione degli anestesisti e rianimatori (Aaroi-Emac), che invita gli specializzandi a rifiutarsi di sostituire gli specialisti aderenti alla protesta. A tal fine, in occasione dell’ultimo sciopero, fu inviata apposita segnalazione al ministro della Salute e al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute
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