San Vittore, rapina alla BCC Terra di Lavoro San Vincenzo De Paoli: giovane malvivente tradito da una macchia di sangue. Proseguono le ricerche del complice

FROSINONE – Arrestato il 20enne M. F con precedenti per rapina. Il giovane malvivente il 18 ottobre del 2018 irrompeva nella filiale di San Vittore della BCC Terra di Lavoro San Vincenzo De Paoli insieme ad un complice, tutti e due con il volto travisato e minacciavano tre dipendenti con un cacciavite intimandogli di consegnare il denaro della cassa. Grazie alla pronta reazione dei tre bancari che li affrontavano fisicamente i due giovani banditi si davano alla fuga. I due rapinatori riuscivano comunque a raccogliere un bottino di 4.800 euro da una cassa aperta.

Sul posto, successivamente, si recava il personale della Sezione Operativa Carabinieri di Cassino, per i rilievi e gli accertamenti tecnici di rito. Le indagini preliminari consentivano di accertare che la rapina era stata messa in atto da due soggetti con inflessione dialettale campana. I militari acquisivano quindi le immagini dall’impianto di videoripresa al fine di diramarle per le ricerche in ambito nazionale.

Nel corso dell’ispezione dei luoghi effettuata sia nei locali dell’istituto di credito sia all’esterno dello stesso, venivano poi trovate tracce di sangue, in quanto uno dei due malviventi, durante lo scontro fisico con i bancari, si era ferito alla testa. Nel corso delle indagini sono poi emerse delle analogie nel modus operandi, adottato dagli autori della rapina, con un’altra rapina avvenuta a Sperlonga (LT), nella quale erano state arrestate due persone, consentendo di orientare le indagini nella direzione giusta.

Veniva quindi individuato uno dei due rapinatori, anche grazie ai riscontri di due testimoni, che all’epoca del fatto era minorenne, mentre non emergevano elementi utili all’individuazione del secondo rapinatore.

A questo punto, si rendeva necessario, a sostegno dei gravi indizi già raccolti e al fine di raggiungere la certezza della responsabilità dell’arrestato, di acquisire ulteriori elementi probatori mediante la comparazione dei profili geneticiestrapolati dalle tracce ematiche repertate sulla scena del crimine e dal campione biologico prelevato al 20enne, che esaminati dal R.I.S. di Roma – Sezione Biologia, davano una perfetta compatibilità, arrivando ad ottenere dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, sotto il coordinamento di quella Procura della Repubblica, il collocamento in comunità del giovane, in considerazione del fatto che all’epoca della rapina era minorenne.