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San Valentino: quando l'amore uccide: intervista a Nicodemo Gentile e Mary Petrillo

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Tempo di lettura 5 minuti Avv. Gentile: "L’amore che uccide è l’amore malato che diventa una delle forme più subdole di comportamento che può portare poi a gesti insani"

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di Angelo Barraco
 
 
San Valentino è una ricorrenza dedicata a tutti gli innamorati che viene celebrata in quasi tutto il mondo. Tale festività  prende il nome dall’omonimo santo, Valentino da Terni, ma l’odierna pratica della celebrazione risale al Basso Medioevo. Un interscambio di pregevoli doni che rappresenterebbe la prova oggettiva e indiscussa di un sentimento tanto grande quanto intimo e profondo. Una donna sin da piccola è abituata a credere nell’amore e ad immedesimarsi in quelle che sono le icone che rappresentano ideali di bellezza e incentivano i sogni d’infanzia, per tale motivo una bambina tende a volersi curare e far si che ogni piccolo aspetto della sua giovane vita sia impeccabile. Crescendo si acquisisce la consapevolezza di quello che si è, si scopre l’importanza del sentimento e la condivisione dello stesso  con l’altro sesso e si inizia a scoprire ed apprezzare una persona nuova, diversa.
 
Ogni giorno diventa una scoperta l’amore e ciò che agli occhi degli altri può apparire come un difetto, sotto gli occhi dell’innamorata appare invece come un pregio da coltivare giorno dopo giorno. Un’evoluzione di sentimenti e sensazioni che con il passare del tempo portano la coppia  all’altare con il fine ultimo di costruire una famiglia, storie che fanno pensare quei film americani in cui viene coronato un sogno e tutto sembra perfetto e destinato a cristallizzarsi e durare in eterno. Ma il matrimonio non sempre fortifica il rapporto e spesso il grande sogno pian piano si va sgretolando come calce sulle pietre a causa della gelosia che può indurre l’uomo ad esercitare pressioni coercitive nei confronti della donna o atteggiamenti di controllo atti a verificare la fedeltà di ella. Sono i primi segnali di un meccanismo che inizia a rallentare e si sta per rompere ma spesso la donna tende –bonariamente- a giustificare tali gesti come attenzione e manifestazioni di affetto nei suoi riguardi. La fiducia spesso però viene meno da parte dell’uomo e gli atteggiamenti di controllo e la coercizione si tramutano in ossessione che sfocia in violenza e spesso uno schiaffo dato non viene valutato dalla parte offeso nel modo adeguato e il soggetto che esercita violenza promette di non ripetere l’azione e cerca di colmare la ferita di quell’umiliazione attraverso dei regali, ma si tratta di mite apparenza.
 
I rapporti pian piano si possono inclinare e quello sembrava un semplice schiaffo si tramuta successivamente in gratuita violenza per un trucco troppo marcato, una gonna troppo corta o dei capelli troppo pettinati. La donna in queste situazioni di violenza domestica si chiede che cosa stia sbagliando, pensa di essere lei la causa scatenante di tali liti e compromette se stessa per migliorare le cose ma nulla si sistema, tutto peggiora e precipita e la cronaca di tutti i giorni ci racconta di donne scomparse vittime di uomini che hanno varcato la soglia del raziocinio e della ragione. Un sogno da bambina che si tramuta in un incubo, in cui l’abito bianco si tinge di nero e il sorriso si sporca di lividi su cui scivolano silenziosamente le lacrime. Oggi le donne denunciano l’amore malato che le attanaglia e le fa star male fisicamente e psicologicamente ma spesso tutto ciò viene messo a tacere dalla paura e dalla vergogna che vige dell’animo e nello spirito affranto di una donna che ha visto sgretolare sotto i propri occhi un matrimonio e preferisce tacere piuttosto che denunciare onde evitare di creare “scandalo”. Il silenzio però uccide l’anima del soggetto passivo e spesso, come ci insegna la cronaca odierna, può portare a veri e propri omicidi e/o scomparse. 
 
Abbiamo parlato dell’amore che uccide con l’Avvocato Nicodemo Gentile che ci ha riferito: “L’amore che uccide è l’amore malato che diventa una delle forme più subdole di comportamento che può portare poi a gesti insani. Subdolo perché quello meno prevedibile, perché se è vero che ci sono dei femminicidi che io definisco anche omicidi o comunque violenze domestiche che si annidano all’interno della famiglia, che sono dei reati annunciati perché si assiste ad una escalation che può essere anche prevedibile. Vi sono molte situazioni che portano poi a reati anche gravi dove riuscire a capire quando arriva il momento di non ritorno, il punto di rottura, non è assolutamente facile perché molti reati anche gravissimi come può essere l’omicidio, con tutta una serie di aggravanti, avvengono in situazioni che sicuramente non lasciavano presagire degli epiloghi così drammatici. Quindi è l’amore malato che non si sa dove può condurre, anche in condizioni di apparente normalità vi è una linea molto sottile tra la normalità e la dissociazione. Momenti di rottura che spesso si possono anche prevedere ma che in molti casi non danno segnali premonitori, non danno segnali che accendono la spia. Tensioni che possono essere anche ritrovate in coppie normali, in coppie che vivono la fisiologia di una vita quotidiana e spesso e volentieri si ritrovano questi amori malati, quando parlo di malato non parlo di patologia ma parlo di stati emotivi mal controllati, mal gestiti, penso al fatto di Padre Graziano, penso al fatto di Roberta Ragusa, si tratta di situazioni di vita quotidiana mal gestita a cui spesso si affiancano situazioni di natura economica e patrimoniale e spesso ci si trova di fronte a gesti così feroci, così abnormi anche in situazioni dove non te l’aspettavi. Nel caso di Roberta Ragusa, se le cose sono andate come noi riteniamo e come è stato sancito, la sera della scomparsa un’ora prima aveva messo a letto la figlia, aveva dato il bacio della buonanotte, si era messa in pigiama. L’interpretazione che si da è di una normalità che viene violata e stravolta all’improvviso. C’è anche la vicenda di Sara Di Pietrantonio per esempio, una coppia giovane dove c’erano gelosie continue soprattutto da parte di lui, un controllo che può essere fisiologico a quell’età, non c’erano stati gesti particolari. Ad un certo punto, nell’ambito di una settimana le cose sono precipitate e si è arrivati a quel gesto senza che prima vi fossero stati dei sintomi che comunque potevano accendere un allarme”.

E' intervenuta sul tema anche la Dott.ssa Mary Petrillo, Psicologa, criminologa, Vice Presidente Ass. Con Te Donna Lazio, Coordinatrice Crime Analysts Team e ci ha riferito: “Oggi è San Valentino e vorrei condividere una riflessione, oggi è la tanta attesa festa degli innamorati, in questo giorno molte coppie riscoprono la loro intimità, i loro momenti di tenerezza, del resto in questa giornata seppure non volessimo "festeggiare" per una qualche motivazione, il mondo esterno, invece, ce lo ricorda inevitabilmente tra pubblicità di cioccolatini, tutto il brulicare di offerte in ristoranti, pub, hotel tutto all'insegna della coppia, dell'amore. Bisogna, però, ricordare che San Valentino, per altrettante coppie è un giorno difficile, ad esempio chi ha perso il proprio amore in tragiche circostanze o chi vive un rapporto di coppia complesso, al limite…purtroppo non sono mancati, in anni passati ( e speriamo non accadano proprio oggi!) eventi infausti che hanno colpito proprio le coppie, coppie che anche in questo giorno, invece, è risultato essere come sempre, come ogni giorno, ossia trascorso tra disagi e violenze. Molte donne, purtroppo, anche oggi vivranno il loro quotidiano, all' interno delle mura domestiche, all'insegna della violenza e dei soprusi. Donne che pagano per aver fatto la scelta sbagliata e che hanno difficoltà, per varie ragioni più o meno plausibili, a staccarsi dal proprio aguzzino! Un amore finto, che ha solo la parvenza di "amore", per quieto vivere e soprattutto per non destare sospetti tra i vicini, tra i parenti. In questo giorno che dovrebbe essere dedicato al sentimento voglio invece ricordare la solitudine, la tremenda solitudine, che vivono queste donne costrette a fingere di star bene per non subire violenze ancor più inaudite ed è per questo che le invito a parlare, a trovare il coraggio di confidare le loro pene a chi può aiutarle perché la vita è una sola, è preziosa e merita di essere vissuta al meglio lontano dalle violenze di ogni tipo e ricordo  ai signori uomini che San Valentino dovrebbe essere festeggiato tutto l'anno perché far sentire importante la propria partner ogni giorno ravviva e rende sereno il rapporto. “