Connect with us

Latina

San Felice Circeo: si chiude il dissesto finanziario

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiIl sindaco Giuseppe Schiboni: “Un chiaro dato che dimostra che il dissesto non è mai esistito ma è stato solo un’invenzione politica della precedente amministrazione”

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

SAN FELICE CIRCEO – “L’organismo straordinario di liquidazione è tenuto a restituire al Comune di San Felice Circeo la differenza positiva di € 1.554.760,68 quale risultato delle attività legate al dissesto finanziario”. A sostenerlo il Ministero dell’Interno con proprio decreto del 3 luglio scorso che ha approvato le risultanze delle gestione straordinaria la cui delibera conclusiva è stata emessa il 2 aprile scorso. Si chiude così quindi il dissesto finanziario del comune di San Felice Circeo con il decreto emesso e che definisce in modo chiaro ed incontrovertibile i “numeri” che hanno accompagnato la manovra iniziata a dicembre 2012. Le risultanze in particolare evidenziano riscossioni di crediti per 5 milioni di euro circa, con una massa di debiti accertata e pagata di 3,2 milioni di euro ed una ulteriore spesa di quasi 300mila euro per l’Organismo Straordinario di Liquidazione.
“La scelta politica di dichiarare il dissesto – spiega Giuseppe Schiboni sindaco del comune di San Felice Circeo – ha solamente penalizzato i cittadini e quanti operano e lavorano nel nostro comune. Un chiaro dato dimostra ancora, e per l’ultima volta, che il dissesto era solamente nel pensiero della precedente maggioranza che non ha avuto capacità di leggere i numeri dei bilanci passati. La differenza tra crediti e debiti con una somma positiva di 1,5 milioni di euro la dice lunga sulla stravaganza della scelta di aver portato il comune di San Felice Circeo al collasso. Oggi come ieri siamo ancora di più consapevoli che il dissesto non è mai esistito e il danno causato alla collettività in arretratezza e tasse al massimo storico poteva essere evitato”.
Il ministero, infine, nel decreto emesso ha impartito istruzioni operative all’O.S.L. che dovrà nel termine di 60 giorni dall’ultimazione dei pagamenti approvare il rendiconto della gestione e trasmetterlo al’organo di revisione contabile dell’Ente.
“Hanno fatto della loro amministrazione la lotta alle precedenti giunte ed una campagna elettorale sbandierando un debito di 13 milioni di euro. Davanti a questi numeri e alla conclusione delle attività del dissesto le loro bugie si sciolgono come neve al sole. Sorriderei se non avessero bloccato il paese per cinque anni, affossato i servizi, fatto schizzare le tasse al massimo chiedendo sacrifici inutili ai cittadini e soprattutto hanno fatto licenziare dal comune circa 30 persone. Quella del dissesto è stata per loro una ossessione e soprattutto non sono stati in grado di interpretare i numeri nemmeno davanti alla delibera dello OSL del 2 aprile scorso. Lo avevamo sempre detto e sostenuto che il dissesto era una loro invenzione politica. Per fortuna i cittadini non hanno più creduto alle montagne di frottole inventate tanto da decretare la sconfitta del candidato Eugenio Saputo alle ultime elezioni amministrative di giugno scorso”.
Intanto ieri mattina in comune c’è stata la verifica straordinaria di cassa alla presenza dei due sindaci, l’uscente Gianni Petrucci e il neo sindaco Giuseppe Schiboni, assistiti dal segretario comunale, dal funzionario di Ragioneria del Comune e dal revisore Unico dell’ente.
Al 12 giugno scorso il comune era in anticipazione di cassa e l’uso di somme a destinazione vincolata per 1,6 milioni di euro.