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Editoriali

Salvini contestato a Napoli: Quel che si semina si raccoglie

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di Paolino Canzoneri

Quel che si semina si raccoglie. I comizi del leghista Matteo Salvini sono sempre accompagnati, soprattutto al sud, da scontri e dissensi non solo da parte di gruppi antifascisti e anarchici ma dalla gente comune che non dimentica affatto i trascorsi del lombardo nella sua ascesa a punto di riferimento della nuova destra radicale che prende piede nell'Europa più o meno unita. Se un politico viene rifiutato e accolto a pietrate un perché ci deve pur essere.

 

Salvini deve fare i conti con il suo passato dove opportunamente fece capolino all'interno della prima lega apertamente intollerante nei confronti del sud e altrettanto apertamente impegnata in utopie secessioniste che oltre a fare ridere coloro che hanno studiato un po' di storia d'Italia, appariva piuttosto come una sfida alla "Master Chef" fra la polenta o la cassoeula contro la caponata di melanzane o la pasta con le sarde. Insomma "robetta da cabaret" che poteva fare presa solo per ignoranti pressappochisti con una necessità fisica di sentirsi coinvolti nella scrittura di nuove pagine di storia del nostro paese. L'alleanza nel governo Berlusconi è stata poi la ciliegina sulla torta dove tutta la destra, estrema o meno, era raccolta in un governo che ha visto il suo apice con uno spread alle stelle e le casse ridotte ai minimi termini.

 

Un riassunto triste che parte proprio alla fine del longevo governo DC fra governi "pseudo" sinistroidi e narcisisti intenti all'autocelebrazione e alle lunghe chiacchiere inconcludenti senza concreti sforzi per gli italiani fino alla grande prese per i fondelli con i mille posti di lavoro, contratto con gli italiani ed altre fesserie la cui colpa degli italiani è stata quella del lasciarsi "abbindolare" al momento di scegliere il voto e pagare cara la malsana abitudine di votare chi promette favori o facilitazioni a prescindere dallo schieramento. Si paga il prezzo di una "maleducazione politica" che non ha niente a che spartire con le figure di certi statisti che nella storia del nostro paese hanno innalzato il valore politico fino ad elevarlo a pura disciplina istituzionale assoluta.

 

Quel che resta oggi sono certe "facce di bronzo" di certi politici che dopo aver "pascolato" con i maggiori responsabili del dissesto politico ed economico del paese, si trovano oggi a contestare coloro che prima erano fidati amici e stimati colleghi di alleanza. Matteo Salvini ad oggi conduce una politica basata sulla paura dell'emergenza umanitaria degli immigrati e durante i suoi comizi espone cartelli con il colore blu e il carattere identico a quelli usati da Donald Trump nella sua campagna elettorale, una scopiazzatura ad hoc per un "già visto" che la dice lunga sulla strategie messe in campo per fare presa sugli elettori con argomenti insistenti e continui sull'ipocrita distinzione fra immigrati regolari e non.


Chi da sempre è stato un razzista contro il sud e contro gli extracomunitari e che accoglie Casapound e tutto l'estremismo di destra non ha spazio al sud, non ha spazio nella storia di questo paese e sopratutto non è portatore sano di quei valori e quel sangue versato per tenerla unita. Ogni contadino sa' bene cosa semina e a fine stagione sa' bene cosa dovrà raccogliere. Napoli è solo una delle città che lo ha rifiutato e che lo rifiuta. L'italiano non dimentica e sa' bene che la becera ignoranza basata sul razzismo non avrà mai tolleranza e ascolto. Che se ne faccia una ragione.
 

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