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Economia e Finanza

RUSSIA EMBARGO: IL BOOMERANG UE, I PRODUTTORI EUROPEI POTRANNO RICHIEDERE UN SOSTEGNO ECONOMICO

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Tempo di lettura 4 minuti Politiche sconcertanti vanno applaudite per aver stravolto irreversibilmente le economie della zona Euro?

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La Commissione europea annuncia misure eccezionali di sostegno per i produttori europei di frutta e verdura deperibili, La situazione in atto del mercato per tutti i prodotti sarà discusso in un'altra riunione con gli esperti degli Stati membri ed esperti del Parlamento europeo che si terrà a Bruxelles il Venerdì.

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles – Nel contesto di restrizioni russo sulle importazioni di prodotti agricoli dell'UE e sulla scia della scorsa settimana, la Commissione europea ha annunciato che dal 18 agosto 2014 si sta muovendo per introdurre misure di sostegno per alcuni tipi di frutta e verdura deperibili.
Dacian Ciolo, Commissario per lo sviluppo rurale Agricoltura UE in merito dichiara: “Tenendo conto della situazione del mercato in seguito alle restrizioni russo sulle importazioni di prodotti agricoli dell'UE, con effetto da oggi, sta scatenando le misure della PAC emergenza che ridurranno fornitura complessiva di un certo numero di prodotti ortofrutticoli sul mercato europeo, come e quando le pressioni sui prezzi diventano troppo grande nei prossimi mesi. Tutti gli agricoltori dei prodotti in questione – sia in organizzazioni di produttori o no – saranno ammessi a sostenere queste misure di sostegno del mercato in cui lo ritengano opportuno. Agire presto fornirà un supporto efficace per il prezzo pagato ai produttori sul mercato interno, aiutano il mercato regolare ed essere redditizio."

I prodotti interessati dalle misure annunciate oggi sono i seguenti: pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, frutti rossi, l'uva da tavola e kiwi. I mercati per questi prodotti sono in piena stagione, con nessuna opzione di archiviazione per la maggior parte di loro e nessun mercato alternativo immediatamente disponibile.
Le misure eccezionali annunciate il 18 agosto 2014 comprendono i ritiri dal mercato soprattutto per la distribuzione gratuita, il risarcimento per mancata raccolta e raccolta verde. L'assistenza finanziaria coprirà tutti i produttori siano essi organizzati in un'organizzazione di produttori o meno. Le misure avranno un effetto retroattivo a decorrere dal 18 agosto 2014. In altre parole, tutti i volumi prelevati da oggi in poi (o sottoposte a vendemmia verde o le altre misure) saranno già oggetto di queste misure supplementari, soggette ai controlli necessari. Tali misure si applicano fino alla fine di novembre con un budget previsto di 125 milioni di euro. Soldi che sono dei contribuenti, praticamente senza logica paghiamo per non far lavorare le nostre imprese, che ovviamente non saranno risarcite del danno complessivo visto che lembargo per ora non ha una data di termine. 
La situazione in atto del mercato per tutti i prodotti sarà discusso in un'altra riunione con gli esperti degli Stati membri ed esperti del Parlamento europeo che si terrà a Bruxelles il Venerdì.
La Commissione europea dichiara che continuerà a seguito dello sviluppo dei mercati per tutti i settori interessati dal divieto russo per l'agricoltura e prodotti alimentari in stretti contatti con gli Stati membri e non esiterà a sostenere ulteriori settori fortemente dipendenti dalle esportazioni verso la Russia o di adeguare le misure già annunciate, se necessario.

Assieme al comunicato asettico, viene fornito il contatto cui si può rivolgere l’azienda
Roger Waite +32 2 296 14 04
Per il pubblico: Europe Direct per telefono 00 800 6 7 8 9 10 11
Oppure l’indirizzo email: http://europa.eu/europedirect/write_to_us/
Insomma, un’azienda per non perdere l'incasso che avrebbe ottenuto dalla vendita della merce in seguito alla restrizione sulle importazioni russe deciso dall’UE, deve spedire una email dove con precisione deve inserire la propria richiesta nelle lingue ufficilai dell’UE (Inglese, Francese e Tedesco). Si legge digitando l’indirizzo email: ”Si prega di essere il più dettagliato possibile ed essere sicuri di includere i vostri dati corretti. Di solito si riceverà una risposta entro 3 giorni lavorativi (indagini più complesse potrebbero richiedere più tempo).”

Nel paese delle complicazioni l’UE sta dimostrando di essere la prima della classe, dove la crisi economica è figlia di una “burocrazia” sempre più complessa, di una “logica” rimandata con debito a settembre, dove le strategie politiche sembrano lontane dalle famiglie, dalle aziende e dal benessere tanto pubblicizzato questi giorni sui canali televisivi italiani, in cui viene rappresentato uno spaccato di un’Europa che non rappresenta affatto la realtà, che è semplicemente un miraggio.
Gli italiani chiedono quando cominceremo a diventare grandi e raccontare la storia per quello che è ….non è un caso che lo spot pro-UE viene trasmesso ora che i paesi membri si trovano in mezzo ad uno scenario inquietante, dove il futuro non solo è incerto ma il presente è pieno di grandi vuoti che il miraggio europeo ha definitivamente formato con il saccheggio della speranza, del lavoro, dei diritti. L’UE ha depredato ogni sacrificio, lo stesso Mario Draghi alla conferenza alla BCE dello scorso 7 agosto 2014 ha detto: “Guardando al futuro, la domanda interna dovrebbe essere sostenuta da una serie di fattori, tra cui l'orientamento di politica monetaria accomodante e miglioramenti in corso in condizioni finanziarie. Inoltre, i progressi compiuti nel consolidamento fiscale e le riforme strutturali, così come i guadagni del reddito disponibile reale, dovrebbe dare un contributo positivo alla crescita economica. Inoltre, la domanda per le esportazioni dovrebbero beneficiare della ripresa in atto a livello mondiale. Tuttavia, anche se i mercati del lavoro hanno mostrato ulteriori segnali di miglioramento, la disoccupazione rimane elevata nella zona euro e, nel complesso, la capacità inutilizzata continua ad essere consistente. Inoltre, il tasso di variazione dei prestiti delle IFM al settore privato è rimasto negativo nel mese di giugno ed i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato sono suscettibili di continuare a smorzare il ritmo della ripresa economica. I rischi che circondano le prospettive economiche per l'area dell'euro restano orientati verso il basso. In particolare, accentuato i rischi geopolitici, nonché degli sviluppi nelle economie di mercato emergenti e dei mercati finanziari globali, potrebbe avere il potenziale per influenzare le condizioni economiche negative, anche attraverso effetti sui prezzi dell'energia e della domanda globale di prodotti dell'area dell'euro. Un ulteriore rischio di ribasso riguarda le riforme strutturali insufficienti nei paesi dell'area dell'euro, così come più debole domanda interna del previsto.

Politiche sconcertanti vanno applaudite per aver stravolto irreversibilmente le economie della zona Euro? La geopolitica decisa a tavolino da poche persone ha scolpito il destino di nazioni, famiglie, aziende senza responsabilità effettive. L’operato della Troika, è un esempio tangibile di questa straordinaria e grottesca situazione, anche se ritenuta colpevole per i disastri inflitti con le proprie politiche austere nessuno volto ha pagato…. Un bel bluff l’inchiesta avviata prima delle elezioni europee che guardava con preoccupazione quella credibilità tanto difesa che ora viene ripatinata con lo spot-UE davvero da oscar. E che Oscar! Chapeau…

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Economia e Finanza

Conti pubblici, i temi caldi dell’autunno

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L’avvio di una procedura Ue nei confronti dell’Italia apre le porte alla trattativa sull’asse Roma-Bruxelles in vista della manovra d’autunno. Cruciale non solo l’impegno per la correzione dei conti ma anche la spinta della crescita condizionata all’attuazione del Pnrr da circa 191 miliardi di euro.

Le raccomandazioni della Commissione europea erano attese al ministero dell’Economia, reo lo sforamento del deficit nel 2023 lievitato al 7,4% del pil sotto il peso delle spese post-Covid e della mina del superbonus; stessa sorte per altri sette Paesi membri, tra i quali la Francia. Nessun ritorno all’austerity però, “perché sarebbe un terribile errore”, ha chiarito nei giorni scorsi il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni.

In base alle attenuanti previste dal Patto di Stabilità riformato Roma dovrebbe tagliare il disavanzo dello 0,5-0,6% del pil (circa 10-12 miliardi) ogni anno per sette anni, quindi fino al 2031 incluso, attraverso una strategia credile monitorata da Bruxelles anche sul fronte della spesa pubblica. La proposta di procedura approderà al tavolo del Consiglio Ecofin di luglio per il via libera. Dopodiché il Mef dovrà presentare entro il 20 settembre il documento che ha preso il posto della vecchia Nadef, il Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psb) con le stime programmatiche su crescita, deficit e debito e da cui si evincerà l’entità dell’aggiustamento del 2025.

La correzione impone al governo di trovare coperture equivalenti per finanziare le misure della nuova Finanziaria, visto che la leva del deficit sarà per sette anni off limits. E l’esecutivo ha in più sedi confermato la volontà di riconfermare il taglio del cuneo fiscale (quasi 11 mld) e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef (oltre 4 mld), per un totale di circa 15 miliardi. Se così non fosse salirebbero le tasse per un valore medio pari a 100 euro al mese nelle buste paga di 14 milioni di cittadini. Le coperture verrebbero reperite tra i risparmi dell’Assegno di inclusione (circa 3 mld), dal taglio dell’Ace (4 mld) e dalle risorse della lotta all’evasione e del concordato biennale.

Ma in scadenza ci sono altre misure per circa 5 mld complessivi: dagli stanziamenti per la nuova Sabatini e gli investimenti nelle Zes (1,9 mld) alla detassazione dei premi di produttività aziendali (833 mln), il taglio del canone Rai (430 mln) o l’anticipo pensionistico (260 mln), solo per citarne alcune.

Per rispettare gli impegni con l’Ue sarà cruciale la correzione dei conti ma anche l’andamento della crescita presente e futura, con il Pnrr a fare da traino con un impatto aggiuntivo stimato di 3 punti percentuali cumulativi fino al 2026 e di 9,6 punti in più fino al 2050, secondo l’Upb. Intanto questa mattina alle 11 è in programma la cabina di regia convocata dal ministro per le Politiche Ue Raffaele Fitto a Palazzo Chigi per fare il punto sull’attuazione dei 37 obiettivi che danno all’Italia il diritto di chiedere gli 8,5 miliardi della sesta rata, mentre si dovrebbe chiudere a stretto giro di posta l’esborso del quinto pagamento da 10,6 miliardi collegati ai 52 obiettivi del secondo semestre 2023.

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Castelli Romani

Bcc Colli Albani, assemblea dei soci: un impegno concreto per il futuro del territorio

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Presenti circa 1.500 persone al PalaCesaroni di Genzano

Nel suggestivo scenario del Palacesaroni di Genzano, si è svolta l’assemblea annuale della Banca di Credito Cooperativo (Bcc) Colli Albani, un evento che ha evidenziato il solido stato di salute finanziaria dell’istituto e il suo impegno verso la comunità locale.

Il focus principale dell’assemblea è stato il bilancio e la relazione del 2023, che hanno confermato l’ottima performance della Bcc Colli Albani nel corso dell’anno precedente. Grazie a una gestione oculata e prudente, la banca ha continuato a crescere in modo stabile e sostenibile, garantendo ai soci e ai clienti una solida base finanziaria.

Presente il deputato e sindaco di Lanuvio Andrea Volpi che si è complimentato pubblicamente: “Ciò che apprezziamo oggi – ha detto – è il frutto di un lavoro iniziato quasi 80 anni fa, un risultato maturato grazie al lavoro di uomini illuminati e da soci che nel tempo hanno visto ripagata la fiducia prestata. La fortuna di poter contare su una BCC locale risiede nella prossimità, risiede nell’umanità e nei valori che rappresenta, risiede nella capacità di sostenere e partecipare iniziative imprenditoriali.  La traccia di questo segno è ben evidente in tantissime azioni sul sociale, sulla sostenibilità, sullo sport, sulla cura degli spazi pubblici. Continueremo a lavorare in sinergia avendo ben in mente l’obiettivo primario della cura del bene comune e del sostegno ai nostri Comuni”.

Presenti anche il sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti, il primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi, il Vescovo di Albano Vincenzo Viva, il Direttore Generale Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica dott. Massimo Gargano.

Non è mancata la partecipazione delle Forze dell’Ordine. Polizia Locale, Carabinieri di Genzano, Albano e Nemi. Inoltre la Protezione Civile di Genzano ha prestato servizio per la sicurezza dei numerosi presenti unitamente al servizio di vigilanza privato incaricato dalla BCC Colli Albani.

Un aspetto particolarmente rilevante emerso durante l’assemblea è l’accentuato impegno della Bcc Colli Albani verso l’ambiente e il risparmio energetico. A tal fine, l’istituto ha annunciato la fondazione di una comunità energetica, un’iniziativa innovativa che mira a promuovere la sostenibilità ambientale e a favorire la transizione verso fonti energetiche rinnovabili nella comunità locale.

Inoltre, la Bcc Colli Albani ha evidenziato il suo ruolo sociale attraverso la Mutua Cam, fondata proprio dalla banca, che garantisce rimborsi spesa sanitaria ai soci e supporta una vasta gamma di servizi culturali, tra cui teatro, sport e turismo. Questa iniziativa dimostra l’impegno della banca nel promuovere il benessere e lo sviluppo della comunità locale, oltre a offrire vantaggi tangibili ai propri soci e clienti.

Il Presidente della Bcc Colli Albani, Maurizio Capogrossi, è stato elogiato durante l’assemblea per il suo esemplare impegno e la sua leadership nella gestione dell’istituto di credito. Capogrossi è considerato un esempio tangibile di vicinanza al territorio e di collaborazione con le amministrazioni locali, la Asl, le istituzioni militari, religiose e civili. La sua visione inclusiva e orientata alla comunità ha contribuito in modo significativo al successo e alla reputazione della Bcc Colli Albani nella regione.

L’assemblea della Bcc Colli Albani al Palacesaroni di Genzano ha confermato il ruolo cruciale dell’istituto di credito nella promozione dello sviluppo economico e sociale della comunità locale. Attraverso iniziative innovative, come la fondazione di una comunità energetica e la promozione di servizi culturali e sanitari, la Bcc Colli Albani continua a dimostrare il suo impegno verso il benessere e il progresso della sua comunità di riferimento.

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Economia e Finanza

Agricoltura, decreto fotovoltaico: sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati

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Sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere l’attività agricola sotto.

Gli impianti potranno anche essere realizzati in cave e vicino ad autostrade. Sono fatti salvi anche i progetti previsti dal Pnrr e quelli che hanno già presentato l’istanza per la realizzazione. E’ questa la decisione presa dal Cdm sul punto più spinoso del Decreto di aiuti al settore agricolo che il ministro Francesco Lollobrigida ha portato oggi in Consiglio dei ministri. “C’è stata grande serenità – ha detto Lollobrigida al termine della riunione – col collega dell’Ambiente Pichetto su un norma del 2021.

Dopo quattro anni poniamo fine alla installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto, quindi nelle cave e nelle aree interne ad impianti industriali si potrà continuare a produrre queste agroenergie. Il tutto a salvaguardia dei piani Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”. L’obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di non sottrarre all’agricoltura terreni di pregio. La bozza del provvedimento prevedeva di fatto un divieto per l’agrivoltaico, cioè il fotovoltaico sui terreni agricoli: “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”.

Un divieto chiesto da tempo a gran voce da Coldiretti. e sostenuto con convinzione dal ministro Francesco Lollobrigida. Sembra anzi che il titolare dell’Agricoltura considerasse lo stop come il punto più importante del suo decreto di aiuti. Il problema è che l’agrivoltaico è considerato invece strategico dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, per sviluppare le fonti rinnovabili in Italia. Il Mase a febbraio ha varato un decreto che stanzia 30 milioni all’anno per vent’anni per questo settore. L’obiettivo è di arrivare a oltre 1 Gigawatt di potenza installata già nel 2026. Quando la bozza ha cominciato a girare la scorsa settimana, il Ministero guidato da Gilberto Pichetto ha fatto subito sapere che il divieto dell’agrivoltaico “non era condiviso”. Il ministro non ha gradito la fuga in avanti del collega, che evidentemente aveva deciso sulla materia senza consultarlo, nonostante fosse anche di sua competenza. Dalla fine della scorsa settimana, è partita una trattativa fra i due ministeri per arrivare a un compromesso. Raggiunto in Cdm.

“Rafforziamo il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, illustrando il decreto varato in Consiglio dei ministri, dove è stato audito il governatore della Sicilia Renato Schifani. Serve una “pianificazione per affrontare in termini infrastrutturali una criticità ormai ciclica – ha aggiunto -: la siccità non è un’emergenza, ogni cinque anni circa colpisce in modo devastante il nostro territorio, in questo caso la Sicilia ma è capitato ad altre regioni. Con il cambio climatico gli effetti rischiano di aumentare”.

Su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il Governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi, in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della Regione Siciliana. È stato anche deliberato un primo stanziamento di 20 milioni di euro per consentire alla Regione di far fronte all’attuazione degli immediati interventi.

“Diamo la possibilità di ampliare il ruolo di guardia venatoria alle associazioni legittimate allo svolgimento dell’antibracconaggio e del controllo dello svolgimento regolare di tutte le attività previste per legge”, dice il ministro Lollobrigida. “Questo – ha spiegato – ampia lo spettro delle associazioni che potranno avere, con una certificazione che deve essere data a coloro che svolgono questa funzione, il controllo in particolare dell’antibracconaggio, che è l’elemento sul quale auspichiamo si muovano le guardie che hanno questo tipo di configurazione”.

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