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RUGBY A 13, È IL MESE DEL TROFEO “WHITE RIBBON” – STERRY: «NON VEDIAMO L’ORA DI SFIDARE BARA»

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Redazione

Roma – L’attesa sta per finire. Il prossimo sabato 16 maggio, nella storica cornice dello stadio delle Tre Fontane a Roma, si terrà l’incontro internazionale tra la Nazionale italiana di rugby a 13 e la celebre formazione di BARA (British Asian Rugby Association), fondata da una legenda del Rugby League come Ikram Butt. Sarà un’intera giornata all’insegna della palla ovale, con appuntamenti sportivi e non dalla mattina fino a tarda notte: si partirà con un concentramento di mini-rugby, poi ci saranno un torneo Old e uno femminile, una dimostrazione Under 6 e l’evento clou dell’incontro tra l’Italia e Bara previsto alle ore 17. Al termine del match musica e tanta birra per festeggiare tutti insieme. Ma il senso più profondo che la neonata Lega Irfl (movimento di rugby a 13 da poco ufficialmente riconosciuto dalla Federazione Italiana Rugby) e BARA hanno voluto dare all’appuntamento, è quello di carattere sociale sostenendo con forza la campagna del “fiocco bianco” (“white ribbon” appunto), quella contro la violenza sulle donne, e mettendo in palio un trofeo che porterà proprio questo nome. La scelta di un avversario come BARA, inoltre, non è casuale: si vuole rimarcare l’idea di uno sport che superi certe barriere e che sia da stimolo per l’integrazione tra i popoli. Tra l’altro BARA si è già distinta per campagne sociali che l’hanno vista assoluta protagonista soprattutto nel continente africano. Il team azzurro guidato dall’head coach Ty Sterry non vede l’ora di giocare questa partita. «Sarà la nostra partita più importante della prima parte di vita della Nazionale italiana di rugby a 13, un’enorme occasione di crescita. BARA è un grande team, organizzato ed esperto, sulla strada tracciata da una leggenda del rugby league inglese come Ikram Butt che ha reclutato un altro pezzo di storia del rugby league britannico come Garry Schofield. Solo se daremo il massimo potremo avere una possibilità di vincere questa gara – continua Sterry – ma ho massima fiducia nella nostra Nazionale e nello staff tecnico esperto e di talento che prepararerà il nostro team sui più alti standard. Gareth Hatherley-Hurford (defense coach azzurro, ndr) è un ottimo allenatore che porterà l’organizzazione necessaria durante la nostra fase difensiva. Pierpaolo Rotillio (assistant coach, ndr) è un altro tecnico eccezionale che sta dimostrando il suo valore con il Gran Sasso e lavorerà insieme a Riccardo Marini (assistant coach senior, ndr) che è l'allenatore di rugby league di maggior successo in Italia. Fondamentale è anche il lavoro del preparatore atletico Luciano Gorla e la presenza nello staff di preziosi collaboratori come Beppe Moncada (team manager, ndr), Robert Giuliana (liaison manager, ndr) e degli assistenti Umberto Bonaccorsi e Gianni Saraceno». La chiusura di Sterry riguarda i notevoli passi in avanti compiuti dalla “neodenominata” Lega Irfl in questi anni. «Sono felice degli sforzi che tutti i componenti del movimento hanno fatto per promuovere il rugby league nelle varie regioni italiane. E’ chiaro che si può crescere ancora e c’è bisogno di ancora maggior cura di dettagli per programmare la nostra crescita nei prossimi 4 anni. Il riconoscimento ufficiale che ci ha dato la Fir è un passo eccezionale e non potrà che portare grandi benefici. Per me è un enorme onore guidare questa Nazionale e mi auguro che il 16 maggio possiamo rendere orgogliosa l’Italia con una splendida e vittoriosa prestazione contro BARA».