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Cronaca

RUBY TER: COLPO DI SCENA CON SCOTTANTI INTERCETTAZIONI

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Tempo di lettura 3 minutiUn messaggio audio inviato tramite Whatsapp ad Ioana Visan

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di Angelo Barraco

Milano – E’ stata depositata negli atti dell’inchiesta Ruby Ter –chiusa nei giorni scorsi con 34 indagati-  una registrazione audio in cui vi è Barbara Guerra che, in un messaggio audio inviato tramite Whatsapp ad Ioana Visan dice di essere insoddisfatta per non aver ricevuto la macchina che aveva chiesto al tesoriere di Giuseppe Spinelli, tesoriere di Silvio Berlusconi. E dice “Domani butto giu' il cancello di Arcore comunque, vado a rubargli una macchina al vecchio”, Barbara Guerra, in un altro file audio, dice: “Ho appena richiamato Arcore e mi sono incazzata che io sono la p…… sono a 35 anni zitella perche' la p…… del presidente non la vuole piu' nessuno,  mi sono incazzata come una bestia, io del bla bla bla del burattino di Spinelli non me ne faccio piu' un c…. gli ho detto di riferirlo al presidente che se no io vado la' e gli chiamo magistrati giornalisti e inquirenti,  stasera veramente gli entro in casa”. La donna si lamenta con Spinelli e invia un sms nel febbraio 2014 dove scrive: “Dica al presidente che sono nella merda per colpa sua. Sto aspettando ancora la consegna della vettura. Io andro' con il mio legale in questura se non mi risolve i problemi che lui mi ha recato! Non ho ricevuto nulla. Ho urgenza per la vettura ragioniere. Grazie”.

Ruby Ter:  E’ stata chiusa dalla Procura di Milano l’inchiesta Ruby Ter in vista del processo a carico di Silvio Berlusconi, Ruby, altre ragazze e l’avvocato Luca Giuliante. Sono tutti accusati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e di falsa testimonianza. L’accusa di corruzione è rivolta a Berlusconi che avrebbe versato alle ragazze, per pagare il loro silenzio sulle notti ad Arcore, circa 10 milioni di euro e beni avente cospicuo valore economico. Oltre ai 10 milioni, Silvio Berlusconi avrebbe dato 7 milioni a Ruby per aprire delle attività all’estero, come un ristorante in Messico. La procura di Milano contesta all’ex compagno di Ruby, Luca Risso, l’ipotesi di riciclaggio in merito ai sette milioni. Niccolò Ghedini e Piero Longo sono i legali storici di Berlusconi che erano indagati per corruzione in atti giudiziari nel fascicolo “Ruby Ter”. Non compaiono nell’avviso di chiusura delle indagini i loro nomi, come non compaiono i nomi di altre persone.
 
Il procuratore Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Pietro Forno insieme al pm Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio, titolari dell’inchiesta “Ter”, durante una conferenza hanno spiegato che Ruby, dei 7 milioni ricevuti da Berlusconi, avrebbe investo 2 milioni a Dubai. Secondo i pm, Ruby avrebbe intascato da Berlusconi soldi in contanti, compresi 800mila euro tra 2013 e metà 2014 e colui che si occupava di custodire i versamenti era l’avvocato Luca Giuliante. I pm ritengono che tra Berlusconi, Ruby e le altre ragazze, le cosiddette “olgettine”, vi fosse un accordo corruttivo risalente al periodo delle cene ad Arcore. Il pm spiega che “l'esborso di illeciti pagamenti in denaro per oltre 10 milioni di euro, oltre alla corresponsione di utilità quali concessione a titolo gratuito di case, pagamento di utenze, spese mediche e altre, unitamente a doni di elevato valore economico quali autovetture”. I pm ritengono che 3 milioni di euro sarebbero andati alle ragazze per non farle parlare e 7 milioni a Ruby. I soldi servivano per comprare il silenzio o rendessero dichiarazioni false nei due processi Ruby. Dalle indagini è emersa una 'tranche' da 400mila euro versata alla marocchina (avrebbe preso soldi fino allo scorso marzo), circa il 50% sarebbero finiti a Luca Risso. Gli inquirenti attendono una rogatoria avviata in Messico per fare ulteriori accertamenti. 

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