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Viterbo

Ronciglione: Carabinieri ai minimi termini per la gioia dei ladri

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Tempo di lettura 3 minutiIl Comando di Compagnia dei Carabinieri e Stazione territoriale, ha soltanto una macchina con una pattuglia formata da due militi delegata a controllare un territorio vastissimo

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di Roberto Ragone

RONCIGLIONE (VT) – Ci risiamo. Nei giorni scorsi, o, per meglio dire, nelle notti scorse, una squadra di abili ladri d’appartamento ha compiuto diversi furti a Ronciglione, in provincia di Viterbo, in particolare a Poggio Cavaliere, una località a qualche chilometro di distanza dal paese. Di questo abbiamo notizia, ma riteniamo che non si siano limitati a questo. Purtroppo le notizie di questi furti non vengono riportate sui giornali "ufficiali", né sono oggetto di servizi televisivi, di modo che tutti possano allarmarsi e cercare di proteggersi. Il più delle volte non vengono neanche denunziati, dato che solo il 2,7 per cento dei colpevoli sono arrestati, e soltanto per essere rimessi prontamente in libertà dal giudice di turno.

Grazie a questo governo che non sembra capace di adottare una seria politica carceraria: il furto semplice è stato depenalizzato, e le imputazioni vengono direttamente archiviate. Per il furto con scasso o la rapina, se la pena massima non supera i cinque anni di reclusione, c’è la denunzia a piede libero, con la possibilità di continuare ad esercitare il proprio ‘mestiere’. In tutto questo, tagli trasversali indiscriminati hanno minato alla base la capacità delle forze dell’ordine di controllare il territorio.
 

A Ronciglione, sede del Comando di Compagnia dei Carabinieri e Stazione territoriale, soltanto una macchina con una pattuglia formata da due militi è delegata a controllare un territorio vastissimo. E’ chiaro che il pattugliamento notturno è decisamente deficitario, dato che i militari delle caserme di paesi limitrofi ne hanno già abbastanza del loro. Bisogna avvertire chi legge queste righe che questi malfattori si sono tecnologizzati. Oltre allo spray narcotizzante al cloroformio –  bombolette il cui compito precipuo sarebbe quello di aiutare a mettere in moto i motori diesel recalcitranti – sembra che dispongano di un metal detector portatile, allo scopo di individuare rapidamente il nascondiglio degli oggetti preziosi; e, aggiungiamo noi, delle casseforti. Sappiamo, da furti compiuti anche in presenza di cani da guardia molto aggressivi, che sono preparati anche ad affrontare una tale circostanza.

Che fare? L'uomo più ricco è colui che non possiede nulla, recita il saggio. Spogliarci di tutto per evitare di essere derubati? Ormai siamo a questo, dato che il governo che abbiamo NON ci protegge, e pensa solo ai propri interessi. Questa la chiamano 'piccola delinquenza', 'reati minori', mentre il presidente del Consiglio dottor – gli piace essere chiamato dottore, dopo tutto è laureato! – Matteo Renzi va a destra  e a sinistra con una scorta che fa invidia perfino a Barack Obama, con decine di grosse auto con i vetri oscurati e altrettanti uomini di scorta moltiplicati per due e armati. Certo lui non lo rapinerà nessuno! Nè alcuno della sua Casta. Soluzioni al problema non ce n'è, soprattutto in presenza di un governo che tende a disarmare i cittadini, togliendo loro la possibilità di una deterrenza nei confronti dei ladri. L'impressione di chi capiti oggi in Italia è quella di un governo che favorisce i delinquenti a scapito degli onesti; i quali, da parte loro, sono già abbondantemente tartassati da tasse, balzelli, imposte, contravvenzioni e così via. Democrazia? Forse. A questo punto viene da dubitarne. In regime democratico ognuno dovrebbe avere il diritto di potersi armare per difendere la propria casa, la propria famiglia e i propri beni, nel caso che, come succede oggi, chi è preposto all'ordine pubblico sia messo in condizioni di non poter svolgere il proprio compito. Una soluzione può essere un buon sistema d’allarme, ma già a questo punto, visto il costo e la manutenzione, ci facciamo due conti.
 
Ci auguriamo allora che i nostri Carabinieri, quelli della Stazione di Ronciglione comandati dal maresciallo Francesco Longobardi, con la loro abituale capacità di contrastare il crimine, possano presto porre rimedio alla situazione, come hanno sempre fatto negli anni passati, nonostante le loro ridotte capacità d'intervento.