Rientrata – o semplicemente
rimandata al prossimo mese? – la vertenza dei lavoratori della RomaTPL e, parte, delle Consorziate, che hanno finalmente
percepito l’agognato stipendio relativo a dicembre. Seppur lieta, la notizia di
certo non aiuta a risollevare le sorti della situazione, ormai arrivata a uno
sfinimento e drammaticità insanabili.
I pagamenti sono avvenuti nella giornata di ieri, 14 gennaio, e hanno riguardato tutto il personale della RomaTPL – che attendevano dal 31 dicembre – e quelli appartenenti a una sola società del consorzio, TROIANI. Infatti, restano ancora da saldare le retribuzioni agli autisti delle restanti consorziate, MEI e SAP, almeno stando alle indiscrezioni dell’ultima ora. Non si esclude che la questione si risolva in giornata, anche se aumentano di minuto in minuto gli scettici. A ragione veduta, ovviamente, considerato il trattamento riservato, e sistematico, a ogni scadenza mensile.
Nell’agone politico, mentre in
Campidoglio maggioranza e opposizioni dormono sogni tranquilli, si leva la voce
di Dario Nanni, il Coordinatore di
Roma e Provincia di Italia in Comune:
“Pur comprendendo il difficile quadro di equilibri ai quali dover far fronte”, recita
la nota, “è assurdo che a pagare sia l’ultimo anello della catena ossia i
lavoratori: autisti, ausiliari e impiegati che nonostante tutte le difficoltà
cercano di garantire quotidianamente il servizio di trasporto pubblico locale
nelle zone più periferiche della città”. “Personale spesso oggetto di turni e
richieste massacranti”, aggiunge, “e ai quali non sempre vengono garantiti gli
stessi diritti di altri lavoratori. Mi auguro che già nelle prossime ore si
proceda al pagamento degli stipendi anche perché se questo non avverrà ci rivolgeremo
al Prefetto affinché verifichi ritardi e responsabilità”.
Bordata che fa da corredo alle
procedure di raffreddamento avviate
in ordine sparso dalle Segreterie Sindacali, dall’USB ai Confederali
passando per SLM-Fast Confsal. Le
quali, ognuna per conto proprio, potrebbero sfociare in scioperi massicci,
qualora non saranno risolte le criticità denunciate. Che sono molteplici, e per
lo più reiterate nel tempo. Oltre ai ritardi nei pagamenti, ormai strutturati, c’è
da sbrogliare la questione della “disciplina” che sarebbe utilizzata, secondo
le Segreterie, in maniera “repressiva”, il pagamento dell’ERG e del Fondo Priamo
per esempio, e infine, tanto per gradire, le manutenzioni del parco vetture. Un
insieme di cose difficili da risolvere in prima battuta.