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Cronaca

ROMA,EMERGENZA RIFIUTI RECORD: STRADE INVASE E ODORI NAUSEABONDI.

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Tempo di lettura 2 minutiLa Capitale si presenta come una discarica a cielo aperto e a soffrirne di più è soprattutto la periferia: Tiburtina, Tuscolana, Ottavia, Val Melaina,San Lorenzo sono tra le zone coinvolte.

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DI CHRISTIAN MONTAGNA

Un tempo era Napoli, detentrice indiscussa del record di immondizia per strada, bistrattata e insultata da tutta Italia per l’emergenza durata diversi mesi che ha fatto balzare alla cronaca tristemente la città. Passano i mesi e le situazioni si invertono: Roma, quartiere Pigneto, letteralmente invaso dai rifiuti. Sono le ore due di notte circa del 6 luglio quando la troupe dell’Osservatore d’Italia chiamata dai residenti della zona, si reca sul posto per documentare. Un odore nauseabondo si respira tra le vie del quartiere; condizioni igieniche al collasso, ratti e altri animali padroni dei marciapiedi. Ovunque il caos: materassi,resti di strutture in ferro, indifferenziata e resti organici che occupano il manto stradale e i marciapiedi. L’unica soluzione che si presenta al pedone è quella di camminare per strada sperando di non imbattersi in qualche autovettura. L’emergenza rifiuti che sta investendo la capitale è a livelli record. Chiudono impianti di smaltimento, si rallentano le raccolte e la situazione in un attimo diventa insostenibile. Prima il traffico, le opere dispendiose di secondaria importanza, poi la criminalità in aumento e ora ci si mette anche l’emergenza rifiuti. Fatto sta che la Capitale diventa sempre più invivibile. E i cittadini pagano le tasse. Certo, perché quelle non le allentano mai, arrivano puntuali come un orologio svizzero. Tra queste anche quella per i rifiuti. Dunque i cittadini pagano per avere delle strade colme di immondizia?Ebbene si. La Capitale si presenta come una discarica a cielo aperto e a soffrirne di più è soprattutto la periferia: Tiburtina, Tuscolana, Ottavia, Val Melaina,San Lorenzo sono tra le zone coinvolte. I turisti che hanno deciso di visitare le zone periferiche della Capitale non hanno perso tempo a fotografare gli orrendi scenari e a diffondere le immagini sul web. Per giorni e giorni, sotto il caldo sole d’estate, i rifiuti organici e non, marciscono e imputridiscono rendendo asfissiante l’aria. Ma dal Comune nessuna risposta. Il problema sembra non interessare nessuno. Uno scarico di responsabilità tra Ama e enti pubblici che comincia a stufare i romani che a gran voce esigono un intervento delle autorità per una soluzione repentina.

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