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di Gianfranco Nitti
Roma – Il Presidente del XV° Municipio, Daniele Torquati, ha reso noto che in seguito all’incontro tenutosi recentemente presso la sede del Municipio stesso tra l’amministrazione e le associazioni del territorio, sono iniziate ufficialmente le attività di integrazione rivolte agli immigrati accolti nei centri di accoglienza del Quindicesimo e presentate al tavolo di confronto in sede municipale.
È da marzo che si lavora intensamente per dare il via ad un processo di integrazione mai impostato sinora, tanto a livello capitolino, quanto a livello municipale. Il primo obiettivo raggiunto è stato la stesura di un protocollo d’intesa tra Prefettura e Assessorato capitolino alle Politiche Sociali, fortemente voluto dal Municipio XV con un atto di consiglio, che conferisce ai municipi stessi un ruolo di coordinamento tra i centri di accoglienza e le associazioni territoriali che propongono attività di integrazione.
L’offerta proposta dalle associazioni include corsi di lingua italiana, corsi di musica e teatro, accompagnamento ai non vedenti, decoro urbano, assistenza presso i canili, distribuzione eccedenze alimentari ai bisognosi e coltivazione di orti urbani. Gli immigrati metteranno a disposizione gratuitamente il loro tempo e le loro competenze: da un sondaggio, richiesto dall’amministrazione ed effettuato nei centri, risultano infatti esserci, tra gli immigrati presenti, persone con un buon livello di istruzione e dalle diversificate esperienze lavorative.
In una nota congiunta Michela Ottavi, Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XV, e Agnese Rollo, Presidente della Commissione Politiche Sociali e Immigrazione del Municipio Roma XV, hanno ringraziato le associazioni – Liberi Passi, Vivi Vejo Onlus,Artisti a colori, Noi & Loro, Associazione Rosa d’Eventi, Associazione Comitato di Quartiere XV Municipio e Scout Agesci Roma2 – “per aver proposto le proprie iniziative, e per credere convintamente che un’integrazione, sul territorio e a livello nazionale, sia possibile attraverso un percorso culturale che consenta di combattere quei pregiudizi alla base dell’odio razziale, fortemente radicato in questo difficile momento storico”.
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