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Finalmente è stato reso noto l’orario extraurbano feriale e festivo della ferrovia Roma-Viterbo, anche se con qualche giorno di ritardo, stando alle indiscrezioni trapelate all’indomani della riunione di mercoledì scorso, tra l’assessore regionale ai trasporti Mauro Alessandri e i Comuni delle aree interessate, alla presenza di Atac SpA.
Orario che, salvo ripensamenti, entrerà in vigore il 16 settembre prossimo, e non prima, si badi bene, come invece proposto – a ragione – dal Comitato Pendolari “per abituare l’utenza e capire se necessita di modifiche”.
Nessuna novità rispetto alle anticipazioni de L’Osservatore d’Italia: piccola consolazione: confermati 6 treni Catalano-Flaminio (fascia mattina); 3 treni Montebello-Catalano e 3 Catalano-Montebello (fascia centrale); 1 treno Flaminio-S.Oreste e 1 S.Oreste-Flaminio (fascia pomeriggio); 6 treni Flaminio-Catalano (fascia serale); 1 treno Flaminio-S.Oreste e 1 S.Oreste-Flaminio (fascia serale). Nella tratta alta, Catalano-Viterbo, sono previsti 16 treni, distribuiti per l’intera giornale: 8 Catalano-Viterbo, con prima partenza alle ore 6:30 e la seconda alle 8:20, e altrettanti Viterbo-Catalano. Per un totale di 38 treni extraurbani giornalieri nei giorni feriali, 18 in meno dell’orario ferroviario valido fino al 30 giugno.
Le corse mancanti saranno effettuate con bus
7 Montebello-Catalano; 1 S.Oreste-Catalano; 2 Montebello-S.Oreste. Nella direzione opposta sono contemplati 7 Catalano-Montebello e 2 Sant’Oreste-Catalano. Per un totale di 19 bus sostitutivi, gestiti direttamente dalla Società Capitolina. E dove saranno reperite le vetture, data la conclamata penuria? Questo bisognerà chiederlo ai manager di via Prenestina.
Però qualcosa sembra non tornare
Nella tratta Catalano-Viterbo, quella più penalizzata, le corse mattutine, una alle ore 6:08 l’altra alle 7:40 – quest’ultima sostituita con bus -, sono cancellate e concentrate nell’unica corsa prevista, quella in programma alle ore 6.30. Sarà sufficiente per gli studenti e lavoratori? La domanda sorge spontanea: ma se nell’orario ridotto la corsa delle 7.40 era stata ritenuta una necessità, come mai in quello nuovo viene depennata? Delle due l’una, o hanno sbagliato prima, oppure c’è un errore di valutazione adesso. O no? Inoltre, spariscono le corse sostitutive bus. E come mai?
Gli altri interrogativi
C’è da capire per esempio, come sia stato possibile ripristinare gli incroci, perché sono stati ripristinati uno a Vignanello e l’altro a Castelnuovo e, come la Regione abbia potuto dare il benestare a un orario che includa “un ritardo massimo presunto di soli 10 minuti”, così come annunciato dai Sindaci nel comunicato congiunto. E cosa significa? Nella norma, i ritardi sono un’eccezione e non di certo una consuetudine.
Foto in copertina: Lorenzo Pallotta da Ferrovie.info
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