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Redazione
Sono ben 152 gli impianti pubblicitari collocati in modo illegittimo lungo le vie perimetrali del parco di Villa Ada, una moltitudine di scritte, faccioni, fotografie che deturpano il decoro della meravigliosa villa storica, un'infinità di puntini sulla mappa che la circonda. E' questa la clamorosa denuncia di Legambiente, che emerge dal censimento realizzato dal Circolo Legambiente Sherwood, e che stamattina ha visto i volontari ambientalisti impegnati in un nuovo blitz di oscuramento dei cartelloni illegittimi.
Cinquanta degli impianti irregolari sono collocati delle vie perimetrali di Villa Ada nel tratto di Via Salaria tra il bivio di via di Ponte Salario sino all'incrocio di via Panama, ben nove sono all'incrocio tra via Salaria-via Chiana-via Panama, trenta sono su Via Panama nel tratto da via Salaria sino a piazza Ungheria, altri dieci sono a piazza Ungheria fino all'inizio di viale Romania e altrettanti sono su viale della Moschea nel tratto da via Anna Magnani a via del Foro Italico. Venticinque poi sono sulla Via Olimpica tra via del Foro Italico sino a incrocio con via Salaria e gli ultimi diciotto, per chiudere l'anello attorno al parco, sono su Via Salaria dall'incrocio di viale Somalia fino al bivio di via di Ponte Salario. E sono tutti posizionati dove non dovrebbero essere: l’articolo 18, primo comma, del Regolamento sulle affissioni pubblicitarie, approvato dal Consiglio comunale di Roma con deliberazione n. 37 del 30/3/2009, afferma in modo cristallino che “è vietata la collocazione di impianti e mezzi pubblicitari nei (…) parchi pubblici e ville storiche nonché le vie che delimitano il perimetro di queste”, ad eccezione “degli impianti e altri mezzi di informazione turistica e di indicazione stradale di proprietà del Comune”.
“Lo scempio delle pubblicità attorno a parchi e ville deve finire, gli impianti per usi pubblicitari sono vietati sui due lati delle vie che fanno da confine alle decine di meravigliose aree verdi della città, di cartelloni non ce ne devono essere, che aspetta l'Assessore Bordoni, deve muoversi e rimuoverli subito -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. In queste ore Legambiente invierà un corposo dossier alla Procura di Roma che sta già indagando sui cartelloni abusivi e anche all'Assessore competente e alla Polizia locale di Roma diffidandoli a provvedere alla immediata rimozione dei cartelloni indicati, posizionati in violazione delle norme comunali in materia. Dopo l'abbattimento del maxi cartellone a piazzale del Lavoro, la parziale riduzione delle plance nella Riserva dell'Aniene e gli altri blitz, Legambiente rilancia la battaglia contro le affissioni abusive, in vista delle scelte finali sul piano regolatore degli impianti pubblicitari, che va approvato senza indugi dall'Assemblea Capitolina, con un decisa riduzione del dimensionamento ed eliminando le collocazioni in deroga al codice della strada.”
E proprio sul Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari Legambiente è tornata a porre l'attenzione: resta troppo elevata la superficie complessiva per pubblicità di 162.500 metri quadri a confronto con i 213.000 metri quadri censiti nella banca dati al giugno 2010, che vede decine di migliaia di situazioni tra irregolari e molto dubbie. Così come non convince affatto la densità di esposizione media fissata a 37,3 mq/km, quando l'Agenzia per il Controllo dei Servizi Pubblici Locali propone una diminuzione del 50% rispetto al censito (oggi 48,5 mq/km), che prevedrebbe una densità di 24,3mq/km. Lascia molto perplessi poi l'eccessivo indice di affollamento fissato per il territorio non urbanizzato, fino a 24/28/32 mq ogni 100 metri per senso di marcia.
“I parchi non sono uno sfondo da spot, eppure c'è un po' di tutto intorno alle meraviglie di Villa Ada, impianti illuminati, con ponteggio, parapedonali, un orologio e poi monopali, doppi pali e pure tripali -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Il Regolamento per le affissioni vieta questi impianti, dal Sindaco Alemanno pretendiamo subito nuove ordinanze per abbatterli, mentre si discute per modificare in senso più stringente il piano regolatore degli impianti pubblicitari, troppo sovradimensionato col rischio di sanare così tutti gli abusi esistenti, nel quale deve essere inserito anche un chiaro elenco delle aree e dei beni interdetti alla pubblicità come ville e parchi, sul modello del piano approvato di recente a Parigi. La nostra lotta contro i cartelloni abusivi andrà avanti con nuovi blitz di oscuramento per restituire decoro alla Capitale, vigilando anche sull'attuazione della moratoria per i nuovi impianti, soprattutto nelle periferie e nei quartieri nuovi, come il Torrino Mezzacammino, potenziali nuove terre di conquista.”
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