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di Simonetta D'Onofrio
Roma – Il rispetto delle regole, in Italia, non è certo la caratteristica per cui veniamo identificati, non possiamo certo affermare di essere una nazione virtuosa. Irrispettosi a tutte le regole, siano norme riguardanti la contribuzione fiscale e contributiva, siano le prescrizioni sul regolamento edilizio, siano quelle riguardanti il rispetto dell’ambiente, da parte di molti cittadini si possono osservare le più disparate violazioni.
Se poi si analizza il modo in cui viene disatteso il codice della strada, il campionario delle violazioni dimostra quanto tale legge sia considerata dagli italiani come un inutile orpello. La scarsa considerazione delle norme riguardanti la circolazione automobilistica è inoltre dimostrata, se mai ce ne fosse bisogno, anche dalla tolleranza che a volte gli operatori di polizia riservano a comportamenti inadeguati.
Accade quindi che, davanti alla caserma della polizia di via Guido Reni, quella da cui partono le volanti che perlustrano la città, nell’incrocio dove è presente un mercato comunale, i mezzi degli operatori presenti a lato dello stesso, siano posteggiati in condizioni da rendere la circolazione delle autovetture e dei pedoni difficoltosa, creando un serio rischio di incidente.
L’attraversamento pedonale è completamente occupato, costringendo i pedoni a tortuose gimkane per poter raggiungere il marciapiede opposto, e il semaforo viene “nascosto” dalla sagoma dei furgoni, non permettendo all’automobilista che percorre quel tratto di strada di vedere se lo stesso sia verde o rosso, obbligando il malcapitato a intuire la possibilità di transito basandosi sul fatto che le vetture che incrociamo sulla via trasversale siano fermi presso la linea di arresto.
Com’è possibile che queste dimostrazioni di piccola inciviltà quotidiana siano continuamente tollerate? Quando mai potremmo pensare di allinearci agli standard di convivenza che hanno gli altri paesi a noi vicini?
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