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Redazione
Ha chiamato il “113” denunciando una rapina a mano armata mentre era solo in casa. Agli agenti giunti sul posto ha raccontato di essere stato derubato da due uomini armati di pistola, con passamontagna e accento dell’est-Europa, che si erano presentati con la scusa di dover consegnare una raccomandata.
I malviventi, a dire del ragazzo, cercavano del denaro, ma lui, non avendo altro, gli ha consegnato i gioielli della madre. Il racconto del giovane non ha però convinto i poliziotti. Qualche contraddizione e qualche particolare della ricostruzione delle fasi della rapina hanno insinuato dei sospetti negli investigatori, oltre al fatto che, prima di chiamare la Polizia, il giovane avesse invece avvisato la zia e la madre. Gli agenti del Commissariato Spinaceto, diretto dalla dr.ssa Francesca Manti, hanno sviluppato le indagini anche facendo dei controlli ai negozi “Compro Oro” della zona al fine di rintracciare i gioielli, qualora fossero stati rapidamente “piazzati”.
Nel corso di una delle verifiche, gli agenti hanno “chiuso” il cerchio, scoprendo la reale versione dei fatti. E’ bastata qualche domanda ed una verifica sui registri del negozio dove vengono annotate le transazioni degli oggetti ed i poliziotti sono riusciti a far luce sulla vicenda. Il giovane, alcuni giorni prima, aveva portato i gioielli sottratti alla madre al negozio sotto casa, ricavandone una somma di circa 1.200 euro. La ricevuta di pagamento e la copia del documento d’identità del giovane acquirente, regolarmente registrato, sono state la prova del raggiro che lo stesso credeva di aver messo a segno ai danni della madre.
La “ricostruzione” dettagliata fornita nella denuncia è risultata così una macchinazione per “mascherare” la sottrazione dei gioielli. Il ragazzo, 19enne romano, è stato denunciato per ricettazione, procurato allarme, simulazione di reato e falso ideologico.
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