ROMA, VELA DELLA VERGOGNA DI TOR VERGATA: L'OPERA DIVENTA UNO SPAZIO PUBBLICITARIO

di Maurizio Costa

Roma – L'inchiesta de "L'Osservatore d'Italia" ha portato alla luce la vergogna della Vela di Tor Vergata, un impianto maestoso che avrebbe dovuto ospitare i Mondiali di Nuoto del 2009 ma che non è mai stato completato. Sono già stati spesi 200 milioni di euro per costruire questo enorme palazzetto dello sport e la situazione rimane ferma ormai da molti anni.

Le parole al miele dell'Assessore allo Sport del Comune di Roma, Luca Pancalli, e dell'architetto Santiago Calatrava, non sono bastate. Si è pensato di razionalizzare l'opera per creare dei giardini hi-tech oppure di progettare uno spazio polifunzionale adibito ad auditorium e utile anche all'Università di Tor Vergata, ma la situazione è ancora in stallo.

Purtroppo per terminare l'opera servirebbero almeno altri 100 milioni di euro ma il problema vero è che non ci sono i fondi e gli investitori stranieri non si presentano per paura di immischiarsi in un lavoro più grande di loro. "C'è qualcosa che si muove" aveva dichiarato l'Assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo, ma l'unica cosa che sembra muoversi all'interno di questa cattedrale nel deserto sono gli uccelli che ormai ci abitano da parecchi anni.

Il futuro è molto scuro e, come se non bastasse, la grande "Vela della Vergogna" è diventata anche un manifesto pubblicitario.
La dignità di quest'opera, se ancora ce ne fosse un po', è stata letteralmente gettata alle ortiche; infatti, sopra la grande volta dell'ex stadio di nuoto, primeggia un enorme striscione con scritto "Cimolai", la grande azienda di Pordenone che ha fornito i materiali per costruire la vela d'acciaio. Fare pubblicità così spudoratamente ad un'azienda che non ha neanche terminato il lavoro è un fatto incredibile. La grande ditta friulana è molto famosa in tutto il mondo e, visitando il sito della Cimolai, possiamo notare le opere più importanti da loro costruite: vari stadi per Olimpiadi e per i Mondiali di calcio in Brasile e ad Atene, intere città dello sport in Qatar, la Cavalcaferrovia Ostiense a Roma, e molti progetti da completare, come le paratoie del Canale di Panama e un edificio nel World Trade Center a New York.

Una ditta così importante non avrebbe problemi a farsi pubblicità in maniera più ortodossa; la Cimolai, invece, usa un'opera incompiuta (costata milioni di euro di soldi pubblici) per esporre il proprio marchio. Non ci fanno neanche mancare la ciliegina sulla torta: sempre sul sito dell'azienda friulana non compare il progetto della Vela di Tor Vergata, né tra le opere compiute, né tra quelle in corso.

Probabilmente la Cimolai, famosa in tutto il mondo, non vuole fare brutta figura e non pubblica le foto dell'imponente e inutile costruzione romana. Una situazione sempre più paradossale ma che continueremo a seguire finché non si giungerà al termine della vicenda.

LEGGI ANCHE: 

03/03/2014 ROMA, VELA TOR VERGATA: EPPUR QUALCOSA SI MUOVE!
ROMA VELA DI TOR VERGATA: IL COLPO DI SCENA DELLA TRASFORMAZIONE IN SERRA HI-TECH
 03/12/2013 ROMA, ASPETTANDO GODOT. “LA VELA DELLA VERGOGNA”: ARRIVA IL SOPRALLUOGO DEL RETTORE E DELL’ARCHITETTO SPAGNOLO
 14/11/2013 DOPO L’INCHIESTA DE L’OSSERVATORE LAZIALE LA VELA DELLA VERGOGNA APPRODA IN COMUNE
 25/10/2013 ROMA, TOR VERGATA: LA VELA DELLA VERGOGNA