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di Maurizio Costa
Roma
– Le condizioni dell’Università di Roma Tor Vergata peggiorano ogni giorno di più e i disagi per gli studenti, che pagano tasse elevatissime, non fanno che aumentare. La denuncia parte dal collettivo Lavori in Corso, che fa partire un campagna di informazione per annunciare uno sciopero sociale, indetto per il 14 novembre. I motivi sono tanti e soprattutto ogni anno si aggiungono problemi che l’anno prima ancora non si erano ancora presentati.
“Buona parte della didattica è garantita grazie al lavoro (molto spesso non retribuito) di ricercatori, dottorandi e docenti non ordinari, in attesa di un contratto che potrebbe non arrivare mai – si legge dal volantino del collettivo – perché il governo prevede il blocco degli stipendi fino al 2018 e la diminuzione dei fondi destinati alla ricerca”.
Fare carriera all’interno dell’università è sempre più difficile e porta ad iter estenuanti e, alla fine, alla decisione sempre più comune, quella di emigrare all’estero.
Le tasse non fanno che aumentare, mentre “il FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) per le università viene ancora una volta tagliato di netto per un valore di 34 milioni di euro” affermano dal collettivo Lavori in Corso. I fondi per le università diminuiscono e, perciò, diminuisce la qualità del servizio offerto agli studenti.
Le aule sono spesso prive di posti a sedere, divelti o semplicemente usurati dal tempo. Gli studenti devono trovare un posto a sedere per terra, arrivando addirittura ad ascoltare le lezioni dall’esterno dell’aula. Tra l’altro, anche i tavoli su cui ci si poggia per scrivere sono rotti e inesistenti in alcune aule e gli studenti sono obbligati a scrivere poggiandosi sulle proprie gambe. Quanto costerà mai una sedia di legno (compensato) o un tavolo sempre di legno (sempre compensato)?
Le borse di studio, sebbene siano stati pagati molti arretrati degli anni passati, continuano a dare problemi. “La determinazione della figura dell’“idoneo non vincitore” – dichiara il collettivo – è vergognosa perché non si danno soldi né alloggi universitari alle persone che ne avrebbero il diritto”.
Dovremmo prendere come esempio il modello della Germania: università gratis (per tutti) e il pagamento semestrale da parte degli studenti di una tassa dei servizi (intorno ai 300 euro) che però dà ai ragazzi la possibilità di usare mezzi gratis per tutta la regione, palestra gratuita, teatro e cinema. Un modello che permette di vivere più serenamente la carriera universitaria e quindi la nascita di dottori sempre più competenti.
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