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di Silvio Rossi
Roma – Dopo alcuni anni nei quali sono state raccattate le “briciole”, la Lotteria Italia è tornata a sorridere alla capitale, con due biglietti nella finalissima a sei, il primo estratto, che si porta a casa il premio da cinque milioni di euro, e il quarto estratto che vince un milione.
Erano sei anni che Roma non si trovava nei primi posti tra i biglietti estratti, dopo un certo numero di edizioni in cui la città eterna era tra le più fortunate, c’è stato un periodo in cui la dea bendata aveva traslocato altrove. Nelle quindici edizioni precedenti Roma aveva vinto il primo premio ben otto volte.
Nell’edizione di quest’anno, invece, la bravura culinaria della showgirl Lorella Cuccarini, ha portato fortuna ad un proprio concittadino, permettendogli di superare il secondo classificato, biglietto venduto a Senigallia, nelle Marche, e abbinato a Maria Grazia Cucinotta.
La curiosità dei premi di quest’anno è che i due biglietti romani sono stati venduti entrambi nello stesso quartiere, Talenti, lo stesso in cui si trovano gli studi Rai Nomentano (che la società radiotelevisiva acquistò dalla Dear film), dove si produce il programma “La prova del cuoco” che è abbinato da quattro edizioni con la lotteria.
I vincitori molto probabilmente abitano a poche centinaia di metri dal luogo che ha visto incrementare notevolmente le finanze familiari (la zona è prevalentemente residenziale, per cui si può pensare che, a parte la possibilità di alcuni negozianti della zona, sia un abitante del luogo ad aver acquistato il tagliando fortunato), tanto da poter raggiungere lo studio a piedi, se non ci fosse giustamente, la volontà di mantenere riservata la propria identità, per tutta una serie di buone ragioni.
Ora i fortunati possessori dei biglietti estratti hanno sei mesi di tempo (il bollettino parla di 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) per reclamare la vincita. Spesso avviene che i premi non vengono erogati, per mancanza di presentazione dei tagliandi, negli ultimi dodici anni sono stati “lasciati” ai monopoli ben ventidue milioni di euro non riscossi.
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