Connect with us

Roma

ROMA: UGL PREPARA LA PROTESTA CONTRO LA RIFORMA CHE MODIFICA L’ARTICOLO 18

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiStefano Conti, segretario confederale dell'UGL annuncia la prossima manifestazione: “Rivoluzione dell’Art 18 è peggiorativa. Il 25 ottobre in piazza Bocca della verita’”…ma non solo

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

di Cinzia Marchegiani

Roma- La riforma del lavoro, nell’ Art.18 è peggiorativa, così entra subito nel dettaglio il segretario confederale dell’Ugl, Stefano Conti che spiega i motivi della prossima mobilitazione sindacale appena annunciata: “Quella che sta avvenendo nel mondo del lavoro è sicuramente una rivoluzione, come afferma il premier Renzi, ma in termini peggiorativi con misure che di certo non creeranno occupazione stabile: il risultato sarà solo una drastica riduzione delle tutele. Ecco perché il 25 ottobre saremo in piazza a Roma, per ribadire che quella che vogliamo è un’Italia per il lavoro”.
La protesta nasce in virtù non solo della modifica dell’art.18 ma soprattutto, rincara lo stesso Conti, è ancor più grave perché non è stata concertata con le parti sociali:” un alibi per non mettere in campo serie politiche attive per il lavoro. C’è chi parla di realizzazione di un sogno, ma sa bene che senza interventi mirati a rilanciare l’occupazione, qualsiasi altro tipo di misura sarebbe solo un modo per rendere ancora più precario il mondo del lavoro”.
Alla protesta appena annunciata dal segretario confederale, lo stesso  vuole dare anche un forte segnale contro l’austerità imposta in tutta Europa attraverso rigide norme economiche che ricadono solo sulle spalle dei più deboli, così conclude Conti :”Non possiamo restare in silenzio quando un Governo va a ledere un diritto fondamentale, aggiungendo inoltre misure inaccettabili sul demansionamento e sul controllo a distanza dei dipendenti. Continueremo a lottare per difendere i diritti di chi lavora, che con fatica sono stati conquistati e che non possiamo permettere di vedere cancellati”.

Venti di crisi profonda spirano sui paesi membri dell’Unione Europea, che sembrano accomunare lotte e proteste, ma che ora giacciono sotto un’unica bandiera quella di una grande sofferenza dove i diritti che dovevano essere il principio su cui si era fondata l’Europa, sembrano i primi ad essere prontamente disattesi e violati.