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Redazione
Roma – Sono considerati responsabili di omicidio avvenuto un anno fa e di traffico di stupefacenti le tre persone arrestate, ieri, dalla Squadra mobile di Roma.
Le indagini hanno portato all'individuazione di un vero e proprio commando del quale faceva parte anche un uomo arrestato nel luglio scorso.
Il gruppo criminale, il 24 gennaio 2013 aveva attirato Vincenzo Femia, 67 anni in una zona isolata della Capitale, con la scusa della conclusione di un affare legato alla droga e lo aveva ucciso a colpi di pistola.
Tra gli arrestati ci sono due fratelli e l'indagine degli investigatori ha messo in luce il ruolo dei 4 sicari. Nel luglio scorso, dopo il primo arresto, gli agenti erano risaliti al covo nel quale era stato trovato un vero e proprio arsenale.
Secondo gli investigatori, Vincenzo Femia era uno degli esponenti di spicco e referente della 'Ndrangheta per Roma da vent'anni; sicuramente un personaggio di "primo piano" nella malavita della Capitale.
Femia, originario di Reggio Calabria, risiedeva da molti anni a Roma ed era un sorvegliato speciale. Aveva precedenti per associazione mafiosa, traffico internazionale di stupefacenti, tentato omicidio e armi, apparteneva alla cosca di San Luca, conosciuta per la strage di Duisburg in Germania nel 2007.
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