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Roma

ROMA, "TOTO’ TRUFFA": ARRESTATO KENIOTA CHE SI SPACCIAVA COME DIPLOMATICO DELLA FAO

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Tempo di lettura 2 minuti Con modi distinti, ben vestito, aveva conquistato la fiducia di una sua connazionale alla quale, in virtù della sua asserita carica, aveva promesso l’assunzione alla Fao.

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Ad evitare l’ennesima truffa sono stati gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Celio, diretto dalla dott.ssa Tiziana Lorenzo, che hanno organizzato un servizio di polizia giudiziaria che ha permesso di individuare e bloccare l’uomo che, anche questa volta, aveva agito con una tecnica ben collaudata

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – E’ finito male il remake di "Totò Truffa" per l’impostore che a Roma si spacciava per un diplomatico keniota responsabile del personale della Fao, mentre in realtà era un truffatore con numerosissimi precedenti di Polizia su tutto il territorio italiano oggetto, perfino, di inchieste dedicate alle sue imprese da importanti quotidiani nazionali.
Con modi distinti, ben vestito, aveva conquistato la fiducia di una sua connazionale alla quale, in virtù della sua asserita carica, aveva promesso l’assunzione alla Fao. L’uomo però, aveva subordinato tutto al versamento di una somma di 800 euro, necessaria, a suo dire, per il pagamento di un’assicurazione a favore della struttura, ed indispensabile per l’assunzione.

La ragazza, pur di riuscire nel suo intento ha accettato, proponendo anche ad una sua amica di aderire alla proposta. Le due, pertanto, hanno contattato telefonicamente l’uomo, con il quale si sono date appuntamento per il giorno successivo, ricevendo da lui la promessa che nella circostanza avrebbe fatto firmare loro il contratto e avrebbe consegnato due pass per entrare all’interno della struttura. Fortunatamente le due amiche, insospettite dall’iter che dovevano eseguire il giorno successivo, che gli avrebbe permesso di entrare a far parte di una struttura importante come la FAO solo dopo un corposo pagamento, hanno fatto una ricerca su internet. Con loro grande sorpresa sono venute a conoscenza che l’uomo era ben noto per essersi reso responsabile di una serie innumerevole di truffe e che, addirittura, su un noto social network i truffati avevano creato un gruppo dove, nella pagina dedicata, era riportato il numero di telefono del truffatore, risultato essere proprio quello attraverso il quale loro lo avevano contattato. Realizzato che erano vittime di un raggiro, le due ragazze hanno contattato la Polizia. Ad evitare l’ennesima truffa sono stati gli agenti del Commissariato Celio, diretto dalla dott.ssa Tiziana Lorenzo, che hanno organizzato un servizio di polizia giudiziaria che ha permesso di individuare e bloccare l’uomo che, anche questa volta, aveva agito con una tecnica ben collaudata. Alle giovani hanno suggerito di presentarsi regolarmente il giorno successivo all’appuntamento, ma nella circostanza sarebbero state seguite a vista dai poliziotti, che le hanno anche munite di un microfono per ascoltare le conversazioni, fotocopiando preventivamente il danaro da consegnare. Le due,  come da copione, hanno incontrato in viale Aventino il truffatore che però, ad un certo punto, temendo forse che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, ha iniziato a correre verso la Stazione Ostiense. Rincorso e tenuto sempre a vista dagli agenti, è stato poco dopo bloccato. In suo possesso, sono stati rinvenuti due pass intestati alle donne.

Condotto in Commissariato, sono scattate ulteriori indagini. Dagli accertamenti esperiti è emerso che l’uomo, un keniota di 47 anni, non ha mai fatto parte a nessun titolo dell’organizzazione internazionale e che i pass rinvenuti in suo possesso erano assolutamente falsi. Al termine, l’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria, davanti alla quale dovrà rispondere del tentativo di truffa.

 

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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