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ROMA, TOR VERGATA: LA VELA DELLA VERGOGNA NON LASCIA E… RADDOPPIA

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Tempo di lettura 3 minutiIl costo per la costruzione delle vele è lievitato da 60 milioni iniziali a ben 600 milioni. Un prezzo troppo alto, che non poteva essere affrontato dal comune di Roma.

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di Maurizio Costa

Roma – Santiago Calatrava è intervenuto ad un convegno riguardante le grandi opere incompiute. Tra queste, la Città dello Sport di Tor Vergata è una delle più importanti: costata 200 milioni di euro, la struttura è abbandonata a se stessa e servirebbero almeno altri 200 milioni per terminarla.
Secondo l’architetto spagnolo, “l’opera va completata e dovrà essere costruita anche la seconda vela, perché il progetto originario la prevedeva”.

Inoltre, l’archistar afferma che si rivolgerà solamente all’Università di Tor Vergata, che possiede materialmente i terreni sui quali è stata costruita la vela. Santiago Calatrava dichiara che il progetto andrebbe finanziato anche dall’Ateneo, che dovrebbe stanziare dei soldi per rendere questa struttura fruibile in qualche modo anche agli studenti universitari. Il resto del costo delle vele potrebbe essere coperto da investitori privati, che fino ad ora si sono tirati tutti indietro. La Città dello Sport è una scommessa troppo rischiosa per attirare aziende volenterose a guadagnare qualcosa.

“In 30 anni – continua l’architetto spagnolo – non è mai successo che una mia opera, una volta iniziata, non sia stata conclusa”. Questo è vero, ma Santiago Calatrava dovrebbe capire che il costo per la costruzione delle vele è lievitato da 60 milioni iniziali a ben 600 milioni. Un prezzo troppo alto, che non poteva essere affrontato dal comune di Roma.

La Città dello Sport potrebbe diventare una struttura funzionale per l’Università di Tor Vergata. Il Rettore dell’Ateneo, Giuseppe Novelli, ha affermato che “quella di Roma Olimpica 2024 potrebbe essere una buona idea per completare l’opera”, che comunque potrà diventare anche qualcosa di diverso da un palazzetto dello sport. Si pensa ad un giardino botanico o ad alcune aule universitarie.

Novelli, infine, afferma che “l’opera sarà portata a termine e finché ci sarò io non sarà mai un centro commerciale o una discoteca, ma rimarrà legata all’università”.

Parole molto importanti che ricalcano l’andamento della vicenda negli ultimi anni. Il tavolo tecnico deve essere attivato da mesi e nessuno ancora lo ha messo in opera.

La nostra inchiesta continuerà e la candidatura alle Olimpiadi di Roma risulta essere una buona occasione, ma altri soldi verranno spesi oltre a quelli già buttati all’aria.

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