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Roma, successo per il concerto della banda della Polizia di Stato a piazza del Popolo

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ROMA – Successo per il concerto della Banda della Polizia di Stato che si è tenuto ieri mattina a piazza del Popolo.

Il concerto nell’ambito dell’iniziativa “Via Libera”, promossa dal Comune di Roma, per dare visibilità ad una mobilità attiva e sostenibile.

Durante l’esibizione, diretta dal Maestro Roberto Granata, sono stati eseguiti grandi brani del repertorio italiano e l’immancabile Inno nazionale a conclusione della performance.

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Castelli Romani

Frascati, scuola Tudisco: sicurezza a rischio, senza palestra e con strutture degradate

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Forza Italia, Lega, Noi Moderati, UdC e Io Amo Frascati interrogano il Comune di Frascati sui fondi per riqualificare la scuola. Le famiglie chiedono interventi urgenti per garantire un ambiente sicuro e attività fisica adeguata agli studenti

La Scuola Primaria Tudisco di Frascati, situata nella località di Cisternole, ospita circa 100 alunni distribuiti su sei classi. Costruita negli anni ’70, l’istituto ha visto nel corso degli anni un solo intervento di ristrutturazione, avvenuto tra il 1997 e il 2000.
Tuttavia, ad oggi, la struttura versa in condizioni che sollevano preoccupazioni, sia in termini di sicurezza che di fruibilità. I problemi principali riguardano lo stato degli infissi, in legno e ormai “ammalorati” al quale si aggiunge l’assenza di una vernice protettiva che possa evitare, per quanto possibile, ulteriori danni.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

La porta d’ingresso, in legno e non complanare, presenta lacune strutturali, non adattandosi correttamente al pavimento con tutte le conseguenze in caso di pioggia.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Anche il funzionamento delle maniglie e dei meccanismi di apertura delle porte, sia interne che esterne, è inadeguato e richiede interventi urgenti.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Un’altra criticità è legata all’impianto elettrico, che necessita di una revisione sostanziale così come l’impianto idrico soggetto a continue perdite con bagni che risultano non idonei per i più piccoli, i quali faticano a raggiungere il rubinetto, correndo il rischio di cadere nel tentativo di arrampicarsi.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

L’assenza di una palestra costringe gli studenti a effettuare attività fisica all’aperto, ma solo nelle rare giornate di bel tempo, poiché l’area verde esterna non è adeguatamente attrezzata per questo scopo.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

In risposta a queste problematiche, è stata presentata, in questi giorni, dopo numerose segnalazioni da parte dei genitori degli alunni, un’interrogazione all’amministrazione comunale di Frascati, al fine di conoscere le misure che si intendono adottare per risolvere le criticità strutturali e le tempistiche di intervento.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Forza Italia, Lega, Noi Moderari, UdC e Io Amo Frascati chiedono “di conoscere, si legge nel testo dell’interrogazione, se esistono dei finanziamenti per la palestra e l’ eventuale stato del finanziamento e come si intende intervenire affinché gli alunni possano svolgere attività motoria”.
La comunità scolastica e le famiglie degli studenti auspicano che le istituzioni si facciano carico di queste necessità e che venga avviato un percorso di riqualificazione della Scuola Tudisco, affinché gli alunni possano crescere e apprendere in un ambiente sano e stimolante.

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Castelli Romani

Scandalo a Nemi, il sindaco Bertucci e sua moglie al centro di un esposto

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Accuse di irregolarità nei lavori all’appartamento del primo cittadino

Un caso che ha il sapore dello scandalo si abbatte sul piccolo comune di Nemi. Al centro della vicenda, descritta in un esposto dettagliato presentato da un cittadino originario di Nemi e indirizzato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, ci sono accuse gravi nei confronti del sindaco Alberto Bertucci e di sua moglie.

Secondo quanto riportato, i coniugi avrebbero realizzato interventi edilizi su un immobile nel centro storico del paese arbitrariamente, senza il consenso dei proprietari delle parti comuni dell’edificio quale facciata, tetto e sottotetto.

L’edificio nel quale sono situati gli immobili del sindaco Alberto Bertucci hanno importanti parti in comune con altri immobili parimenti contenuti nello stesso edificio, dove, per altro, insiste un’attività commerciale.

L’esposto narra di lavori condotti dai Bertucci senza nessun accordo preventivo con i comproprietari e senza alcuna dichiarazione che l’intervento edilizio avrebbe interessato le parti comuni dell’edificio negli atti depositati per le pratiche edilizie che hanno interessato gli immobili. E cosa ancor più grave, si presume, senza tutte le necessarie autorizzazioni.

Questi lavori hanno comportato la demolizione di parti comuni del tetto e della facciata dell’edificio, nonché di una canna fumaria a servizio da sempre dell’attività commerciale e risalente agli anni ’50. Il tutto sempre riconducibile alle parti di proprietà di terzi.
I lavori hanno comportato la realizzazione di un balcone, interventi sui solai senza nulla osta del genio civile, oltre che di canne fumarie che, secondo quanto affermato, sarebbero di esclusiva proprietà dell’esponente. Nonché, addirittura l’annessione alla proprietà Bertucci del sottotetto, ex parte comune dell’edificio.

Ma c’è di più: pare che l’amministrazione comunale, che dovrebbe essere la prima a vigilare sul rispetto delle normative edilizie, non sia intervenuta d’iniziativa per fermare i lavori come avvenuto, invece, per numerose situazioni d’immobili ricadenti nel territorio di Nemi.

Un comportamento che, se confermato, getterebbe un’ombra molto pesante sulla gestione del Comune da parte del sindaco.

Gli atti allegati all’esposto, che la nostra redazione ha avuto modo di visionare, mostrano chiaramente come i lavori siano stati eseguiti “senza alcun accordo” tra le parti coinvolte, in violazione delle regole urbanistiche che disciplinano le modifiche agli edifici storici.

Le foto ante e post operam, allegate all’esposto, evidenziano chiaramente la trasformazione degli spazi e i danni subiti dalle parti comuni dell’immobile. Particolarmente grave è l’accusa relativa alla demolizione delle canne fumarie. Due di queste, poste sul tetto dell’edificio, sono state smantellate senza preavviso e una sola di esse è stata ripristinata. Tuttavia, il documento sottolinea come quella rimasta demolita fosse funzionale all’attività commerciale all’interno dello stabile e di esclusiva proprietà del denunciante. Questa demolizione ha generato un atto amministrativo a carico del locale.

Questi interventi edilizi operati dai coniugi Bertucci sono stati constatati dall’esponente circa un anno fa. Prima avrebbero smantellato il manto di copertura a tegole e poi proceduto a demolire il tetto stesso.

Ancora più grave, si legge nell’esposto, che “le opere edili portate avanti dai coniugi Bertucci avevano scalzato le altezze del tetto di circa 2 metri”

Non si tratta solo di un problema edilizio, ma di una questione morale. Se le accuse dovessero essere confermate, l’operato del sindaco Bertucci rappresenterebbe un clamoroso “abuso di potere”. Un sindaco dovrebbe essere l’esempio di legalità e trasparenza, e non protagonista di condotte che vanno contro la legge e danneggiano il patrimonio comune.

Il documento presentato alla Procura chiede che vengano effettuate tutte le verifiche del caso, al fine di accertare eventuali illeciti penali e, qualora se ne riscontrasse la presenza, procedere con le azioni legali del caso.

Una denuncia che potrebbe sfociare in un vero terremoto politico per il comune di Nemi. La nostra redazione ha avuto accesso non solo all’esposto, ma anche a una serie di immagini esclusive che documentano lo stato dell’immobile prima e dopo i lavori effettuati dai Bertucci.

Le immagini confermano senza ombra di dubbio le trasformazioni descritte e la portata dei lavori che, secondo l’esponente, hanno alterato la struttura originaria dell’edificio. Se confermate, queste accuse metterebbero il sindaco Bertucci di fronte a una situazione estremamente delicata, non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche da quello politico e morale. Un “padre di famiglia” e primo cittadino che viola le leggi che lui stesso dovrebbe far rispettare rappresenta un esempio devastante per l’intera comunità.

Mentre la vicenda si sviluppa e gli organi competenti conducono le indagini, i cittadini di Nemi attendono con ansia di sapere la verità. Se le accuse dirette ai coniugi Bertucci si riveleranno fondate, ci troveremmo di fronte a un caso che minerebbe profondamente la fiducia nelle istituzioni locali e nella figura del primo cittadino.

La Procura della Repubblica è stata chiamata a fare chiarezza, e ora la palla è nelle mani della giustizia. Noi de L’Osservatore d’Italia continueremo a seguire da vicino questo caso, con la speranza che venga fatta piena luce su un episodio che rischia di travolgere l’amministrazione comunale di Nemi.

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Monte Compatri, lettere al giornale: “Il pessimo stato del marciapiede di via San Silvestro”

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Da anni ormai, i cittadini di Monte Compatri stanno vivendo una situazione di disagio e pericolo a causa della mancanza di manutenzione del marciapiede in via San Silvestro.
Tante le lettere e le segnalazioni ed ultima, solo in ordine temporale, ci è arrivata pochi giorni fa in redazione.

pec inviata dal nostro lettore alla Città Metropolitana di Roma Capitale

Un problema che risale addirittura al 2016, come si evince dalle “foto estratte dallo street view di google”, come ci scrive uno dei nostri lettori.
A pochi passi dall’ospedale San Raffaele, una delle strutture sanitarie più importanti del territorio, il marciapiede si presenta in condizioni deplorevoli.
Addirittura un tombino sfondato e transennato “rotto da 2 anni” e “NESSUNO interviene per la riparazione”.
Le transenne, posizionate per segnalare il pericolo, non bastano a mettere al riparo i cittadini che quotidianamente transitano per questa via.

foto del tombino inviata dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

Il tombino rovinato, non solo rappresenta un possibile infortunio, ma è anche un serio ostacolo per le persone con mobilità ridotta, i genitori con passeggini e gli anziani.

foto inviata dal nostro lettore risalente, come indica street view di google, al luglio 2016

Addirittura una transenna metallica posta sul marciapiede costringe i cittadini ad “avventurarsi” in mezzo alla strada e, ci scrive ancora il nostro lettore, “anche in questo caso foto aggiornate e risalenti al 2008 e al 2017”.

foto inviata dal nostro lettore risalente, come indica street view di google, al luglio 2022

Negli ultimi anni, i residenti ed i cittadini hanno più volte richiamato l’attenzione delle autorità comunali sulla questione, ma gli appelli sono stati finora ignorati.
La frustrazione cresce ogni giorno che passa, con molti che si chiedono quanto ancora dovranno attendere per vedere una soluzione.

un collage di foto inviate dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

“È inaccettabile che in una zona così importante non venga curata la sicurezza dei pedoni”, afferma uno dei commercianti del paese, che preferisce rimanere anonimo per timore di ritorsioni.
Affrontare la situazione in modo tempestivo è diventato un imperativo.
Non solo per garantire la sicurezza dei pedoni, ma anche per preservare l’immagine di Monte Compatri come comunità attenta e responsabile nei confronti dei propri cittadini.
La manutenzione delle infrastrutture pubbliche è un dovere delle amministrazioni locali, e i cittadini non possono più tollerare tale abbandono.

altro collage di foto inviate dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità assoluta e non un tema da rinviare ulteriormente.
Ci auguriamo che questa situazione possa trovare una rapida soluzione, affinché i cittadini di Monte Compatri possano tornare a sentirsi al sicuro nel proprio territorio.
La speranza è quella di vedere, finalmente, una risposta concreta da parte delle amministrazioni, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.

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