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ROMA, SQUADRA MOBILE ROMANA ARRESTA LATITANTE APPARTENENTE A COSCHE MAFIOSE CALABRESI

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Tempo di lettura 2 minutiIl Questore di Roma Fulvio della Rocca ha espresso personalmente il suo ringraziamento al Dirigente della Squadra Mobile, dott. Renato Cortese, e ai suoi collaboratori

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Redazione

Roma – Nel tardo pomeriggio di ieri, a seguito di una capillare investigazione gli uomini della Squadra Mobile di Roma hanno arrestato Massimiliano Sestito – nato a Rho (Milano) il 25.10.1971 – latitante dal 9 agosto scorso, poiché colpito da un ordine di carcerazione dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale Ordinario di Milano – Ufficio Esecuzioni Penali in data 10.08.2013 essendosi sottratto ad un provvedimento di sottoposizione alla semilibertà.

Gli specifici servizi di osservazione effettuati sul territorio cilentano da operatori della Squadra Mobile di Roma, hanno permesso di localizzare sulla spiaggia di via Saline in località Centola (SA) frazione Palinuro, un uomo in abbigliamento balneare riconosciuto immediatamente per il latitante che, munito di documenti di identità intestati ad un altro soggetto, è stato sorpreso in compagnia di un favoreggiatore identificato per GALLO Antonio.

Il Sestito, pluripregiudicato per omicidio, associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti, era detenuto presso la Casa Circondariale di Rebibbia Roma, in regime di semilibertà ed è considerato organico alla cosca IOZZO-CHIEFARI-PROCOPIO attiva nel soveratese.

I suoi trascorsi criminali evidenziano l’estrema pericolosità dell’uomo.

Infatti, il 20 agosto 1991 a un posto di blocco a Satriano, in provincia di Catanzaro, per scappare da un controllo dei carabinieri, non ha esitato a uccidere l'appuntato dei Carabinieri Renato LIO a colpi di pistola.

Risulta anche una segnalazione dell’Interpol, risalente ad appena un mese prima dell’omicidio dell’appuntato LIO, secondo cui il SESTITO sarebbe stato segnalato per il reato di tentato omicidio e rapina a mano armata, fatto avvenuto nell’area di sosta, sita sulla strada nazionale svizzera, in località Apfelwuhr.

Nel corso della successiva perquisizione domiciliare dell’abitazione del favoreggiatore del SESTITO, sita in Palinuro (SA), nella disponibilità di GALLO Antonio, originario di San Giorgio a Cremano, gli investigatori della Squadra Mobile di Roma hanno constatato la presenza di indumenti, effetti personali e documentazione riconducibili al latitante SESTITO Massimiliano, motivo per il quale GALLO Antonio e sua madre QUIRITI Anna, sono stati tratti in arresto per il reato di procurata inosservanza di pena, previsto dall’art. 390 del codice penale.

Dopo le formalità di rito, il SESTITO è stato associato presso la casa circondariale di Vallo della Lucania (SA) mentre il GALLO e la QUIRITI, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di Palinuro.

Da ultimo, va aggiunto che le investigazioni della Squadra Mobile capitolina portano a ritenere che l’odierno latitante può essere ritenuto un elemento di spicco della ‘ndrangheta calabrese e, come tale, gravitante in contesti ‘ndranghetistici della Capitale territorio nel quale, com’è noto, il 24 gennaio scorso è stato consumato l’omicidio di chiara matrice mafiosa a carico del pregiudicato calabrese FEMIA Vincenzo, ritenuto il referente sul territorio romano della cosca NIRTA di San Luca (RC).

Il Questore di Roma Fulvio della Rocca ha espresso personalmente il suo ringraziamento al Dirigente della Squadra Mobile, dott. Renato Cortese, e ai suoi collaboratori per l’operazione portata a termine nella giornata di ieri e che ha condotto all’arresto del latitante pluripregiudicato Massimiliano Sestito.

Il Questore ha voluto sottolineare l’importanza del risultato raggiunto, grazie soprattutto all’elevata professionalità dei poliziotti impegnati, dal momento che l’arrestato è considerato un elemento di spicco della ‘ndrangheta calabrese, operante anche sul territorio romano.

Si sta, infatti, valutando la posizione dell’uomo in relazione ad altre vicende, come ad esempio l’omicidio di Vincenzo Femia, altro pregiudicato calabrese, ucciso lo scorso 24 gennaio proprio nella capitale.

Ringraziando i presenti ha infine sottolineato l’encomiabile impegno quotidiano di tutte le forze dell’ordine impiegate sul territorio a garanzia della sicurezza dei cittadini.