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Roma

ROMA, SIT IN DI API OPERAIE AL QUIRINALE: INTERVIENE LA FAI

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Tempo di lettura < 1 minutoLe Forze dell’Ordine, Polizia, Carabinieri, Municipale e Vigili del Fuoco fanno tutte il loro dovere insieme all’Apicoltore che recupera l’ape regina

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Redazione

Roma –  Ore 15.30 del 6 giugno, Palazzo del Quirinale: uno sciame di api si posa a pochi metri dall’ingresso principale della residenza presidenziale, gli agenti di sorveglianza notano l’insolito assembramento di api operaie e allertano la centrale operativa della Polizia di Stato che entra immediatamente in contatto con la FAI-Federazione Apicoltori Italiani. 

Scatta un protocollo collaudato: allerta al primo apicoltore disponibile che armato di maschera, tuta gialla e affumicatore, si mette a disposizione per il recupero di un insetto che la legge italiana considera patrimonio dello Stato. Le Forze dell’Ordine, Polizia, Carabinieri, Municipale e Vigili del Fuoco fanno tutte il loro dovere insieme all’Apicoltore che recupera l’ape regina, le sue centinaia di accompagnatrici, mette tutto in ordine dentro un cassettino di emergenza e riporta lo sciame in un apiario controllato dove le api sopravviveranno e continueranno a fare il loro prezioso lavoro al servizio dell’agricoltura e dell’ambiente.

“E’ una storia che appare persino curiosa – dichiara il presidente della FAI Raffaele Cirone, ma l’episodio odierno in una città come Roma si verifica migliaia di volte ogni anno e noi, insieme ai tanti Apicoltori volontari come Paolo Spiccalunto intervenuto oggi al Quirinale, recuperiamo le api e le riportiamo al loro ambiente naturale. Facciamo questo da 60 anni e siamo orgogliosi che un tale servizio possa essere reso anche alle Istituzioni. La FAI, del resto, conclude il presidente Cirone, ha una missione speciale da compiere: il Ministero delle Politiche Agricole ci ha assegnato il compito di Centro di Riferimento Tecnico per la Salvaguardia dell’Ape Italiana. Il pronto intervento, in questa e in tante altre forme di tutela del più prezioso amico dell’uomo, è un nostro preciso dovere, a beneficio dell’agricoltura e dell’ambiente”.