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Redazione
Roma – Nel fine settimana, in Italia e Bulgaria, i Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria e della Compagnia di Roma Centro hanno dato esecuzione, in collaborazione con Europol e con SANS – Servizio di Sicurezza Nazionale della Bulgaria, a 7 (sette) ordinanze di custodia cautelare in carcere e mandati di arresto europei emessi dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti dei responsabili di una associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla clonazione di carte di credito e intercettazione abusiva di dati informatici e telematici.
15 i soggetti denunciati in stato di libertà per gli stessi reati che si vanno ad aggiungere alle 21 persone arrestate in flagranza di reato durante lo sviluppo dell’attività investigativa. L’operazione DOLLY CARD deriva da arresti di flagranza di reato effettuati, alla fine del 2012, dai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina e dal successivo approfondimento investigativo sviluppato dai Reparti del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria. Le investigazioni hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere, con basi operative a Roma ed in Bulgaria, composta prevalentemente da soggetti di etnia bulgara specializzati nella clonazione di carte di credito mediante la manomissione di sportelli bancari ATM (Automatic Teller Machine).
Il sodalizio criminale installava sugli sportelli automatici di erogazione del denaro – scelti in relazione all’affluenza di turisti – apparecchiature “skimmer” dotate sia di un lettore in grado di carpire i dati riservati delle carte di credito utilizzate per il prelievo del denaro, che di una microtelecamera per rilevarne i relativi PIN segreti. I dispositivi, dopo alcune ore, venivano recuperati da alcuni complici.
Una volta acquisiti, i dati delle carte di credito venivano inviati via internet in altri paesi (Stati Uniti d’America, Kenya, Isola di Bali in Indonesia) e poi “clonati” sui supporti plastici (cd. white plastics) utilizzati per effettuare gli illeciti prelievi di denaro contante, in danno dei titolari.
L’attività di indagine ha consentito di acquisire importanti riscontri a supporto della tesi investigativa, soprattutto in occasione degli arresti in flagranza di reato dei 21 soggetti, sorpresi in diverse occasioni a manomettere gli sportelli ATM della banche di Roma, e del contestuale sequestro di 78 congegni skimmer, 33 microtelecamere e centinaia di carte di credito già clonate.
Mediante le attività di cooperazione internazionale di polizia, effettuate tramite il serivio di Europol, è stato appurato che le apparecchiature elettroniche utilizzate per carpire i dati delle carte di credito venivano assemblate tra Sofia e Plovdiv, in Bulgaria.
Il giro d’affari gestito dal gruppo criminale ammontava a circa 100.000 € al giorno.
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